mercoledì 9 marzo 2011

Fenomeni simili a quello della Sindone.

Ecco una novità letta su Zenit.
La Sindone di Padre Pio



La “sindone” di padre Pio
di Renzo Allegri
ROMA, martedì, 8 marzo 2011 (ZENIT.org).- Nell’autunno del 1998, ricevetti una telefonata. Un figlio spirituale di padre Pio mi chiedeva di andarlo a trovare.

 "Lei è un giornalista che scrive spesso di Padre Pio, io leggo i suoi articoli", disse. "Ho qualche cosa di molto importante da raccontarle".

"La storia iniziò alla fine di febbraio del 1968", cominciò a raccontare Francesco Cavicchi. Volto ieratico, occhi vivacissimi, voce profonda, parlava con una calma serafica, senza riuscire però a nascondere la sua emozione. "Ero andato da padre Pio, che conoscevo e frequentavo da tempo, per chiedergli dei consigli."......

E il racconto continua esponendo il fatto che portò alla scoperta del Commendator Francesco Cavicchi di aver ricevuto un dono da Padre Pio: il fazzoletto che era caduto al sig. Cavicchi di Conegliano Veneto ed era stato raccolto da Padre Pio, gli fu consegnato apparentemente intatto, ma poi rivelò una dupplice immagine: sul verso la faccia di Padre Pio e sul retro il Volto Santo di Gesù.
Il tessuto rivelò due immagini speculari opposte di fattura non umana e fatte con la medesima tecnica della Sindone.

"Nel 2005 Cavicchi morì."- Continua il giornalista-" Il famoso fazzoletto venne consegnato a una comunità di Frati che, ad un certo momento, decisero di far esaminare quell’immagine a un esperto. Si rivolsero al professor Giulio Fanti, professore dell’Università di Padova. Fanti è un matematico, docente di “Misure Meccaniche e Termiche” presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università patavina, uno scienziato di grande fama.

Il professor Fanti ha compiuto le sue ricerche arrivando a conclusioni che hanno veramente dell’incredibile.
 "Le due immagini che si vedono su questo fazzoletto non hanno alcuna spiegazione scientifica e non sono, quindi, opera umana", mi ha detto il professore. "Queste immagini hanno le tipiche caratteristiche della Sindone: non sono state dipinte, non sono state disegnate, sulla tela non si trova nessuna traccia di colore o di altra sostanza. La Scienza deve essere aperta a tutto e se esiste un oggetto strano di cui non si conosce l’origine, la strada giusta è indagarlo". 
 Queste immagini sono frutto non di 'pigmentazione', ma di 'mancanza di pigmentazione'. Mi spiego. Se io dipingo un tessuto e poi lo esamino al microscopio, trovo che le fibre nella zona dell’immagine sono colorate mentre il resto del tessuto non lo è. Nel fazzoletto di Cavicchi, avviene invece il contrario. In corrispondenza dell’immagine, le fibre appaiono 'de-colorate', cioè hanno perduto il colore naturale della loro sostanza. L’immagine, quindi, è data dalla 'perdita' di colore delle fibre in quel preciso punto. E’ veramente arduo pensare che esista qualcuno in grado di 'compiere' un intervento del genere. Ma c’è di più. Anche a livello delle fibrille, i conti non tornano. Le fibrille sono i filamenti di tessuto che costituiscono la fibra ed hanno un diametro di dieci millesimi di millimetro. Nella zona dell’immagine, le fibrille non sono 'de-colorate' per tutta la loro lunghezza, ma solo in alcuni punti, quelli utili a formare l’immagine. Nessuna persona, con nessun mezzo oggi conosciuto, potrebbe eseguire sulle fibrille un intervento del genere".

"Il professor Fanti è una persona riservata, di poche parole, ma la sua fama nel mondo scientifico è grande. Per questo le sue affermazioni riguardanti il fazzoletto di Cavicchi, affermazioni così chiare e decise, pesano come macigni e inducono a serie riflessioni."


Qualunque sia il tuo pensiero possiamo ringraziare il Signore che con la sua Provvidenza amorosa ci sorprende senza soste.