venerdì 27 luglio 2012

Vocazione e progetto personale di vita

Primo passo:attenzione a te stesso!




Secondo passo...Chiediti:
sono
posso
devo 

persona 
valore
personalita'

qualita'
capacita'
realizzazione di se'


?...


Terzo passo...Se vuoi... ora,... leggi cio' che segue:





" Per fare opere grandi, bisogna che seguiamo la nostra vocazione" (Don Bosco).


Vocazione.







Per colui che crede nel Trascendente non e' possibile pensare ad un progetto di vita senza ritenerlo parte di una realta' piu' eminente e vincolante: la vocazione.
Questa e' una realta' legata alla Volonta' amorosa di Dio, che e' Padre e Provvidenza e, nello stesso tempo, Via misericordiosa alla salvezza ultima di ogni persona. La vocazione, che racchiude in se' il progetto di vita, e' "appello interiore e dono" (De Pieri).
Essa "ha bisogno, nel suo percorso di maturazione, di essere non solo scoperta e accolta, ma soprattutto correttamente interpretata ed aiutata ad evolversi e a crescere in modo oggettivo ed autentico". 
Per scoprirla e realizzarla e' importante dissipare i pregiudizi in modo razionale e scientifico, accogliere i valori fondanti l'esistenza umana, capire le necessita' di un progetto di vita che faccia uscire dalla schiavitu' di idoli vani, di mode e dalla mancanza di autonomia responsabile. E' necessario pure riscoprire la dimensione religiosa e di apertura al Trascendente.
"Senza un rapporto autentico con Dio, ogni progetto umano finisce per diventare un castello di sabbia e crollare miseramente" (De Pieri).
Se invece e' "fondato sulla Volonta' di Dio, ogni progetto umano diviene una citta' forte, costruita sulla roccia".
La vocazione va poi vissuta in contemporanea con lo sforzo giornaliero di maturazione del progetto di vita, nelle scelte che sono ad esso conformi.
La vocazione si vive anche accettando le frustrazioni, ma non adattandosi ad esse, non lasciandosi andare perdendo il coraggio, la volonta' di migliorare e di crescere in maniera ad essa conforme, pur riconoscendone i ritardi, i condizionamenti e gli errori compiuti.
Presuppone l'apertuura agli altri con la donazione di se' e la solidarieta'.
Esige la verifica ed il discernimento per ogni scelta vocazionale.
   Il discernimento vocazionale comporta alcuni traguardi in vista della scoperta della Volonta' di Dio e della liberta' personale alla risposta vocazionale.
Il discernimento implica la verifica se la persona in causa ha detto " di si' alla vita" ed alla proposta che Dio fa ad ognuno di fare spazio a Lui, alla sua Presenza.
Inoltre, bisogna consigliarsi con persone competenti, anche specialisti talora, perche' non succeda che si sbagli strada e si debba poi perder tempo per trovare la via giusta o si resti "fuori posto", rendendo infelice la vita a se' ed agli altri.
E' necessario poi capire le esigenze ed i bisogni del tempo, che interpellano e suscitano scelte generose, talora. 
Anche la Chiesa e le istituzioni gettano luce a conferma circa una vocazione e sulla sua veridicita'.

La decisione vocazionale vera e propria non e' un atto volontaristico. Essa si commpie" dentro un percorso durante il quale vengono scoperte le inclinazioni, vengono chiariti gli interessi, vengono vagliate le motivazioni, vengono colti gli atteggiamenti, vengono intuiti i dinamismi spirituali, che possono condurre alla scelta definitiva". Esige un "cammino di maturazione".
In cio' il sistema preventivo di Don Bosco, che si basa su ragione religione e amorevolezza, diviene valido aiuto.
La maturazione per accogliere e vivere una vocazione, dopo averla scoperta, intuita, amata,
a quali stimoli reagisce? su quali vie si vive? quali ambienti vitali esige?...
Il suo clima migliore di sviluppo e rassodamento e' quello dell'amorevolezza. E cioe' un clima di rapporti autentici con Dio, con le persone responsabili della propria formazione, nonche' l'apertura agli altri, al sociale. Vuole rispetto, accoglienza, ma anche disponibilita' e donazione di se' nel servizio agli altri. Deve essere nello stesso tempo una risposta in qualche modo alle proprie domande piu' profonde. alle urgenze piu' personali di realizzazione di se' in pienezza.
   La presenza di persone significative, di educatori entusiasti della propria scelta di vita, persone motivate anche se imperfette, favorisce la matuazione della propria vocazione e del progetto personale di vita.
   La partecipazione a gruppi di impegno aperti all'ascolto, alla testimonianza, alla preghiera, alla Parola di Dio, matura la vocazionalita'.
   L'esempio credibile di comunita' "protese a realizzare progetti autentici di vita", apre all'opzione vocazionale ed alla sua maturazione.
E' necessario allora un supporto ambientale, in cui ciascuno vive o e' aiutato a vivere con l'accompagnamento vocazionale in modo autentico la propria vocazione o i valori corrispondenti alle diverse vocazioni.


E Don Bosco ha da dire qualcosa sulla Vocazione?....

Vocazione e sistema preventivo di Don Bosco.
(da l'Azione )

"Il carisma salesiano privilegia l'educazione e la formazione per lo sviluppo di autentiche vocazioni in tutte le eta' della vita"(De Pieri).
E' suo il principio di fare una proposta di fede, ma anche querllo di considerare legittima la programmazione della propria vita in senso di " chiamata laica", quale base della formazione e delle scelte cristiane: "onesti cittadini e buoni cristiani".

La vocazione per Don Bosco e' in linea con l'educare.
 Egli intende l'educare non come un problema, ma come un atto d'amore.
Dice infatti il terzo successore di Don Bosco da lui formato come salesiano, Don Filippo Rinaldi, ora Beato:
"Educare e' stare in mezzo ai ragazzi non per imporsi, ma per conversare e trattenersi con loro, in modo che tutti si avvicinino e si possa cosi' guadagnare il cuore di tutti" per poi donarlo a Dio a bene della societa'. 
Educare, amare e preparare ad una vocazione per Don Bosco vanno insieme.

Per ogni educatore secondo il carisma di Don Bosco l'uomo e' un essere che si realizza nella relazione e nel dono di se' agli altri. "L'essere umano possiede se stesso soltanto quando si dona agli altri. Il compimento e la realizzazione interiore della persona avvengono nelle relazioni personali, nella capacita' di accoglienza e del dono di se' agli altri" (De Pieri).
Il carisma salesiano punta all'educazione che aiuta a realizzarsi donandosi.
Per questo esso diviene un validissimo sostegno per il giovane che vuol vivere un progetto personale di vita e fare della sua esistenza una risposta ad una vocazione scoperta e realizzata.
L'educatore, secondo Don Bosco, e' colui che orienta un giovane e deve essere "Una persona interamente consacrata al bene dei sui allievi" (D. Bosco), che non pensa di formare "in serie', ma ciascuno secondo le sue capacita' e inclinazioni positive. E questo  fa non solo conoscendo ciascuno personalmente ma anche  "con tenerezza fatta di familiarita' ".
Per questo l'educatore si forma continuamente operando sul capo di lavoro; ha coscienza del suo influsso e conosce la psicologia umana; fa propri i valori perenni; ha capacita' di relazione, ha il senso della comunita'; possiede attitudini di paternita' e maternita'; sa trovare il giusto equilibrio tra liberta' ed autorita', tra responsabilita' e corresponsabilita', per il bene dei giovani.
Forma il giovane come colui che dona la sua vita per lui, mentre educa sostiene e facilita il divenire della persona; nel suo compito rappresenta almeno inizialmente un riferimento fondante per costruire un progetto di vita e vivere una vocazione, ma poi scompare per lasciare alla persona del giovane la possibilita' di affermarsi nella sua identita'.
E' come la freccia che indica il sentiero.


Vocazione e accompagnamento.

"Accompagnare...", perche'?

E' necessario infatti avviare alla conquista dell'identita; personale, prospettando delle motivazioni ad essa.
La persona passa infatti dalla identificazione con modelli, alla identificazione di se' come personalita' in costruzione, che deve equilibrarsi tra coerenza e mobilita'. La cresita e maturazione della persona abbisogna percio' di accompagnamento iniziale.
L'educatore svolge la funzione di accompagnatore che sostiene e motiva, indica ed incortaggia, ma poi si ritira per lasciar campo all'individuo di crescere secondo la propria identita' personale. La medesima funzione e' riservata all'ambiente formato dalle persone e, con esso altre mediazioni comunitarie e relazionali.
Non deve mancare nondimeno per ogni vocazione umana la mediazione piu' valida: quella dello Spirito Santo, i quale "facilita l'accoglienza, nell'intimo, della Volonta' di Dio per una risposta d'amore, secondo una dimensione di fede, di saperanza e di carita' (amore)"
La persona, cosi' accompagnata e sostenuta, preparata e guidata, da' finalmente la sua risposta personale alla Vocazione.
"La decisione avviene attraverso un processo di ricerca e di valutazione, assumendo informazioni e trovando criteri di scelta, fondati su motivi di valore", passando alla presa di posizione personale in vista di una o di un'altra impostazione di vita, ma basandosi cosi' su una certa maturita' gia' raggiunta nel periodo dell'accompagnamento.
L'educatore segue queste linee nell'accompagnamento:
- Sta insieme ai giovani, vivendo insieme le esperienze fondamentali della crescita.
- Cerca insieme le soluzioni, chiarificando e trovando i comportamenti da assumere e ne fa poi la verifica.
- Indica quale sia la scelta di vita piu' opportuna.
- Facilita l'assunzione delle responsabilita'.
- Aiuta a raggiungere l'autonomia nel proiettarsi verso il proprio destino unico ed irrepetibile.



Le mediazioni.


Per affermarsi, una vocazione intesa come chiamata di Dio ha bisogno della mediazione, in particolare quella dell'ambiente, cioe' dei fattori educativi ed ambientali, dei quali il piu' importante e' una comunita' di fede e di testimonianza"(De Pieri).
Esse svolgono un ruolo di chiarificazione,di indicazione e di maturazione attraverso un itinerario vocazionale.


L'Itinerario vocazionale.

Consiste in questo:

1- L'annuncio vocazionale attraverso l'esperienza vissuta in un determinato ambiente-comunita', che viva intensamente la propria vocazione.

2- La proposta diretta fatta a chi rivela segni di vocabilita' in una determinata direzione.

3- L'accompagnamento in vista della maturazione delle qualita', degli ideali e delle motivazioni ad una specifica vocazione.

4- La decisione personale preparata, motivata e fatta con piena liberta' e senso di responsabilita'.
  
L'itinerario vocazionale segue degli obiettivi e usa determinati metodi a seconda dei momenti di vita che sta vivendo la persona in questione: Preadolescnza, adolescenza, giovinezza, eta' adulta.




Nella preadolescenza: Cosa mi piacerebbe essere?

Obiettivi:
Umanizzare, aprendo alla socialita, alla vita di gruppo, allo sviluppo delle abilita', al suscitare interessi, allo scegliere valori di vita.

Coscientizzare alla crescita ed all'impegno vocazionale.
Impegnare concretamente mediante micro-realizzazioni sociali e caritative.
Chiarire presentando le diverse vocazioni.
Aprire all'amicizia con Gesu' e alla preghiera.
Abilitare a decidere di fronte alle urgenze.

I metodi:
La proposta implicita, presentando situazioni concrete di vita secondo una vocazione.
Il colloquio con l'educatore amico.
Il sostegno del gruppo formativo.
La catechesi vocazionale aperta, presentando le diverse vocazioni secondo il disegno della Volonta' divina.
Esperienze significative forti.
Preghiera per le vocazioni.
La proposta esplicita, dopo un cammino.






Nell'adolescenza: Quali possibilita' e quali capacita' ho per...?

Obiettivi:

Costruire la propria identita' umana e cristiana.
Coscientizzare la necessita' di un progetto personale di vita.
Aprire all'oblativita' sociale.
Accogliere l'appello interiore di farsi dono agli altri.
Cercare la propria vocazione specifica.
Confrontarsi con modelli suggestivi.
Sperimentare percorsi vocazionali.

I metodi:

Fare delle esperienze forti circa valori umani.
Liberarsi da condizionamenti culturali.
Parte cipare a comunita' di ricerca e di proposta.
Sperimentazine insieme ad accompagnamento e sostegno.
Creare un clima di piena liberta' ed espansione emozionale.
Favorire una sicura maturazione personale.




Nella giovinezza: Per quale motivo o ideale vorrei essere...?

Obiettivi: 

Concepire la vita come vocazione e di conseguenza progettarsi.
Consolidare la personalita' con la verifica quotidiana dei fatti.
Recuperare lo slancio vitale.
Chiarificare la specificita' nella scelta del donare la vita.
Verificare se la scelta e' opportuna e se si e' idonei a quel modo specifico di donarsi.
Iniziare un cammino spirituale ascetico con una direzione spirituale


I metodi:

Rendiconto ad una guida spirituale ( un cammino che inizia...).
Verifica in una comunita' adatta       (     "                  "      "         ).
Accettare i propri limiti, ma aprirsi all'azione nel concreto.



Nell'eta' adulta:  Quale progetto  e quali ideali da vivere mi propongo nella mia 
                                vocazione a....?

Obiettivi:
Verificare l'autenticita': non una vocazione "rifugio"...
Assicurare l'equilibrio psichico.
Considerare le controindicazioni nel settore psichico, affettivo e nel vivere comunitariamente.

I metodi:

Verifica.


CONCLUSIONE

Circa la vocazione di ciascuno, "l'esperienza comune dimostra che la chiamata ad una forma specifica di essa si manifesta, il piu' delle volte, attraverso la proposta esplicita di qualcuno".
Ma "la risposta non dipende solo dalla generosita' dei giovani, ma anche dalla sapiente guida di tutti coloro  che , a diverso titolo, sono o devono essere orientatori" (De Pieri).
Quanto poi all'accompagnamento vocazionale, esso e' necessario a tutte le eta', soprattutto nei momenti fondamentali delle scelte; e' essenziale nelle crisi; e' necessario per mantenere la fedelta'. E' realizzabile anche a livello culturale, coe' mediante libri, i mezzi di comunicazione sociale, l'informatica.