domenica 16 dicembre 2012

Spigolando. Il Sacerdote educatore...-Orientamento Vocazionale

Il Sacerdote educatore.




Sacerdote e giovani.
(raccogliendo e spigolanddo da Don G. Quadrio SDB) 

1- Vogliamo vedere Gesu’
«Gli uomini che vi avvicinano o vi fuggono sono tutti indi-
stintamente affamati di bontà, di comprensione, di solidarietà, di amore:
muoiono del bisogno di Cristo, senza saperlo. A ciascuno di voi essi
volgono una preghiera disperata: Vogliamo vedere Gesu’.Non deludete
l'attesa della povera gente. Sappiate capire, sentire, cercare, compatire, scusare, amare. Non temete: tutti aspettano questo!...
Prima che con i dotti discorsi predicate il Vangelo con la bontà sempli
ce e accogliente, con l'amicizia serena, con l'interessamento cordiale, con
l'aiuto disinteressato, adottando il metodo dell'evangelizzazione "feria
le", capillare dell'uno per uno, a tu per tu. Entrate attraverso la finestra
dell'uomo per uscire attraverso la porta di Dio. Gettate il ponte dell'amicizia, per farci passare sopra la luce della grazia di Cristo».



Cinque consigli a un sacerdote novello.

1.      La Messa sia il sole della tua giornata. Sforzati di comprenderla,
gustarla, viverla. Non dimenticarti che la Messa meglio celebrata è quella
meglio preparata. Celebra ogni tua Messa come se fosse la prima, l'ultima,
l'unica della tua vita...
Trasforma la tua Messa in vita vissuta e tutta la tua vita in una Messa continua... Un sacerdote che ogni giorno santamente celebra la sua Mes­sa, non commetterà mai sciocchezze.

2.      Il santo Breviario è il miglior termometro del tuo fervore sacer-
dotale. Ordinariamente è il primo ad essere massacrato dal prete tiepido.
A costo di sudar sangue, non permettere che il tuo breviario diventi una
catena di distrazioni, di negligenze e di peccati. Amalo come lo scudo
avendolo ricevuto dalla Chiesa nel giorno del tuo sud-
diaconato
(a quei tempi, era ancora in vigore, ndr.).
Non considerarlo come una pesante catena, ma come anello nuziale che ti lega alla Chiesa, la tua Sposa.

Non recitare il tuo Breviario, senza aver prima pensato a quello che fai e a quello che sei per mezzo della preghiera ufficiale: sei nel cuore della Chiesa, sei la bocca del Corpo mistico.
Non accontentarti di "dire" il Breviario: devi "celebrarlo" in persona Cristi et Ecclesiae. Conserva a questa celebrazione il tono del dialogo e il senso del dramma, è l'opus Dei, non una semplice lettura o filastrocca magica... Varia opportunamente le intenzioni alle varie Ore. Sii certo che con il tuo Breviario puoi cambiare il mondo più che con le dotte tue conferenze o lezioni.

3.      La confessione regolare ed accurata salverà il tuo sacerdozio dalla superfi-cialità, dalle illusioni, dalla tiepidezza e dalla catastrofe. E’ lacri-
mevole constatare quanto noi sacerdoti siamo trascurati e negligenti nel
ricorrere a questo Sacramento.
Ricordati che, nei pericoli immancabili della tua vita sacerdotale, la salvezza sarà l'avere un uomo che sappia tutto di te, che con mano ferma possa guidarti e sostenerti con amore paterno. Guai a te se, per tua colpa, in quei momenti, dovessi confessare a te stesso: Hominem non habeo...

4.      Le anime siano la tua unica passione. Sei sacerdote per loro, non
per te stesso. Sii sempre, dovunque, con tutti veramente sacerdote: non solo nel
confessionale, ma anche sulla cattedra, in cortile, per strada. Abbi una coscienza vivissima e "senza eclissi" della tua dignità sacerdotale: non un testo o una parola che non siano intonati ad essa. Da' un'anima genuina­mente sacerdotale ad ogni tua occupazione, fosse anche la più profana. In te il sacerdote deve assorbire tutto il resto...
Sia tua delizia confessare specialmente i piccoli e gli adolescenti; i sa­cerdoti e i religiosi siano i "privilegiati clienti" del tuo confessionale: non farti mai attendere.

Incomincia al lunedì a "pensare" alla tua predica della successiva do­menica. Le tue prediche siano ricavate dalla tua meditazione personale, non
 dai "repertori predicabili". Predica il Vangelo, continuamente, con la vita, a tu per tu, con tutti.


5.         La carità sia l'anima e lo stile della tua vita sacerdotale. Sii buono
e gentile sempre e con tutti. Ognuno che ti avvicina veda in te il prolungamento vivente della
benignitas et humanitas del nostro Salvatore.
Sii “come lui". Considerati a servìzio e a disposizione dì tutti.





CONCLUSIONE

Ed ecco "il cappello" a tutto il discorso di orientamento vocazionale fatto
nei vari posters precedenti. Sono le parole di un sacerdote ad un adolescente di 14 anni.


"...prego perche' la tua giovinezza sia gioiosa e ardente. E' necessario avere un ideale che ci aiuti ad essere "Noi stessi"; e' nello sforzo della realizzazione che sta la nostra gioia. Ti sono vicino in questa ricerca, che fara' di te un "autentico" uomo.
Nella fede e nella donazione agli altri, nella razionale rinuncia al nostro egoismo, troveremo la serenita'...La scelta deve essere libera e cosciente, allora si andra' avanti bene, senza tentennamenti".( D. P. Penzo)
Un programma di vita.