domenica 11 agosto 2013

Dormizione di Maria o Assunta


AM


Alla Vergine Maria che accoglie, "scioglie i nodi", che e' Mamma di tutti i credenti e di ogni persona che a Lei si rivolge, salgono i nostri sguardi e si apre il nostro cuore in questi giorni di preparazione alla sua festa.
Da Lei ci aspettiamo che " ci faccia conoscere Gesu'". Lei ora Lo vede nella Gloria del Cielo, di cui dischiude amorosamente la porta per rendercene facile l'accesso.

Viene spontaneo a questo punto ricordare l'esempio di un Papa che ha tanto amato Maria
Il ricordo di Papa Giovanni Paolo II ci anima ad amare Maria come Lui l'amava.
Ponendoci su questa via di luce ricordiamo un fatto di bonta' misericordiosa del Papa che tanto amava.

Ricevo da un amico via e-mail un ricordo di Papa Giovanni Paolo II, un ricordo simpatico che non va lasciato dimenticare:
Mi scrive Don Beppe...:

Sul finire del Grande Giubileo il Papa Giovanni Paolo II invita a pranzo alcuni vescovi. Ne ha l'abitudine. L'invito arriva a un amico vescovo. Però deve attraversare il portone di bronzo, vigilato dalle guardie svizzere, prima delle 12 e 30. Parte per tempo, ma ci sono intoppi, ingorghi, un tamponamento. E’ in ritardo quando attraversa trafelato piazza San Pietro. E’ sotto il colonnato quando vede un uomo che, mal vestito, sciupato, domanda la carità.
Si guardano, dopo tre secondi si riconoscono, si abbracciano. Erano compagni di seminario e di messa. Poi uno abbandonò la veste ed eccolo prete spretato e barbone; l'altro fece carriera ed eccolo rasato e trafelato per andare dal Papa.
Ci si immagini il vescovo! Il Papa è su che lo aspetta. Ma si vergogna di dire all'amico che ha fretta, ha cose importanti.
Magari deve andare su dal Santo Padre a parlare di carità e lascia andare l'amico? Fatto sta che gli dice: 
- Senti, devo andare su dal Papa, ma tu aspettami qui, non ti muovere che ci vediamo e mi dici tutto.
 Il vescovo ansimante arriva al terzo piano, all'appartamento del Papa. 
Gli altri sono già seduti a tavola, li Papa fa una battuta sul ritardatario e lui racconta tutti i contrattempi e poi quell'incontro con il prete. 
- Che gli devo dire, Santità?... 
Il Papa lo guarda stupito. Gli dice. L'ha lasciato solo?. Lui: 
- ... ma mi aspetta,  dopo lo porto con me. 
Il Papa: 
- Mi ascolti. Lei che lo conosce, scenda e gli dica che il Papa lo invita a tavola. 
Il Vescovo scivola lesto saltando i gradini.
" E se non lo trovo? .. " pensa. Ma il suo prete è lì. 
Gli spiega dell'invito, lo riassetta un momento e salgono entrambi increduli le scalinate. Si accomodano a tavola.
Il Papa guarda quel povero Prete. 
La luminosità dell'appartamento e la miseria dell'invitato...
Tutto stride, tranne quella tensione magnifica per cui ci si riconosce uomini e si riconosce - i cristiani lo sanno - che nulla è mai perduto.

Ed il vecchio Papa gli domanda: 
- Vorrebbe confessarmi?
...
 Dopo la confessione, il commiato agli altri Vescovi che dovevano discorrere di un documento pastorale: - Credo ci siamo detti tutto.-

Il vescovo ha raccontato questo episodio ad alcuni sacerdoti, pregandoli di tacere perché questa era la volontà del Papa. 
A quanto a noi risulta, quel sacerdote ha ritrovato la strada che aveva abbandonata.


(tratto da un articolo di Renato Farina su Libero del 22-5-2001).

...
Un punto di luce in questo momento di preparazione alla festa della Vergine Maria Assunta in Cielo.

Grazie!...