lunedì 17 giugno 2013

I fioretti di Papa Francesco 3


I fioretti di Papa Francesco

si tingono di teologia della speranza.






Scrive una fonte cristiana sufficientemente attendibile di Bacau  Romania (1):
Il Papa Francesco ha cominciato a celebrare la Santa Messa nella Casa “Santa Marta" alla presenza di gruppi impegnati nel Vaticano. I messaggi appassionati sono divenuti un segno caratteristico del suo Pontificato. Tuttavia queste sue prediche non ufficiali hanno generato una certa confusione nel modo di pensare dei funzionari del Vaticano, che non sono sono rassicurati nel loro modo di rapportarsi con le candide denunzie che Egli fa al trionfalismo, al carrierismo e all’orgoglio nella Chiesa.
Ed ecco che una affermazione recente, che riguarda il fatto che gli atei possono trovar salvezza per mezzo delle opere buone, ha suscitato numerose controversie nel settore cattolico, generando sospetti circa la teologia del nuovo Papa.
Un Vaticanista avrebbe chiarificato in proposito che la Chiesa afferma chiaramente che gli atei non si salvano e che i non Battezzati pure non possono salvarsi...
Non e’ sufficiente per salvarsi fare opere buone e chi non accetta la Chiesa conoscendola, non puo’ salvarsi.(2)



A parte che il calore carismatico del Santo Padre e l’afflato ascetico del Padre che ama i suoi figli anche lontani da’ una carica inusitata alle sue parole ed un afflato mistico al suo discorso, difficilmente inquadrabile negli schemi consueti della norma..., pur tuttavia  e’ bello leggere i documenti del Concilio Vaticano secondo, per capire il senso delle parole del Papa, che certamente non pecca di Teologia!..

Nella Gaudium et spes , nr. 19-21 si parla espressamente dell’ateismo e si distinguono diverse situazioni di atei e diverse cauze dell’ateismo, tra le quali quella della mancata testimonianza dei Cristiani.

Si dice tra l’altro che ci sono atei “ che si creano una tale rappresentazione di Dio, che cio’ che essi rifiutano non e’ affatto il Dio del Vangelo “...Si dice anche che “perfino la civilta’ moderna...in quanto troppo irretita nella realta’ terrena, puo’ rendere spesso piu’ difficile l’accesso a Dio.” E ancora si aggiunge; “ Senza dubbio coloro che volontariamente cercano di tenere lontano Dio dal proprio cuore e di evitarte i problemi religiosi, non seguendo l’imperativo morale della loro coscienza, non sono esenti da colpa”. Il Concilio afferma in tal modo il valore della coscienza e della responsabilita’ umana.

E allora?... Se i primi, di cui si parla, non hanno coscienza del loro male, ma compiono opere buone, e’ chiaro che in essi opera quel Dio nascosto che essi non conoscono e non conoscendo non rifiutano... Quegli “atei” sono tali solo di nome; e noi possiamo o no sperare che si salvino?...
Il cuore del Papa si riferiva certamente a loro e a tutti i Cristiani di desiderio che la Provvidenza accoglie nel suo Paterno amore redentore.

Dice infatti la Lumen Gentium al nr. 16:

“ Ne’ la Divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio e si sforzano, non senza la Grazia divina, di raggiungere la vita retta. Poiche’ tutto cio’ che di buono e di vero si trova in loro, e’ ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo”(3).

Non possiamo allora se non dichiarare al Santo Padre il nostro grazie per la chiarezza sempre piu’ profonda che egli suscita nel nostro cuore circa la Bonta’ del Signore e per la speranza suscitata in tanti cuori ancora “lontani”, degli atei appunto!






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(1) Semnele Timpului , 15 giugno 2013:” La Casa Sfânta Marta, Francisc a început să oficieze zilnic mesa, în prezența a diferite grupuri de angajați ai Vaticanului. Mesajele provocatoare și pline de culoare au devenit un semn distinctiv al pontificatului său. Cu toate acestea, predicile informale ale lui Francisc au generat o oarecare confuzie în rândul oficialilor Vaticanului, care nu sunt încă siguri cum să se raporteze la denunțările candide ale acestuia la adresa triumfalismului, carierismului și mândriei Bisericii. În plus, o afirmație recentă privind faptul că ateii pot fi mântuiți prin fapte bune a stârnit numeroase controverse în cadrul catolicismului, generând suspiciuni cu privire la teologia sa.”
(2)Semnele timpului, 28 maggio 2013: „ x.. a corectat afirmaţia Papei - care spusese în timpul slujbei că şi ateii sunt capabili să facă bine şi, prin urmare, pot fi mântuiţi - şi a afirmat că cei care nu cred în Dumnezeu „tot ajung în iad". Preotul a explicat că „a face bine nu este suficient pentru ca cineva să fie mântuit". În plus, x.. a afirmat că toţi cei care ştiu de existenţa Bisericii Catolice, dar refuză să facă parte din ea, nu pot fi mântuiţi. “

(3) Ecco le opere buone degli „atei”…!