venerdì 24 gennaio 2014

La Comunicazione sociale

Il 24 gennaio ricorre la memoria di San Francesco di Sales. 
Fu lui che uso' il metodo dei foglietti quotidiani messi alla porta dei credenti con lo scopo di dialogare e comunicare la verita' ad essi.
Una specie di giornaletto quotidiano che dava modo di realizzare la comunicazione tra il Vescovo ed i cristiani del luogo.
Tale fatto ha dato lo spunto per dichiarare San Francesco di Sales protettore dei giornalisti.
Ecco allora l'opportunita' offerta dalla sua festa commemorativa di indire la giornata delle Comunicazioni sociali il 24 gennaio.




La Comunicazione sociale
(cfr. Zenit 24 gennaio 2014)


Dice il papa nel suo messaggio…:
Dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alle sue proposte. Dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute.
L’icona del buon samaritano, che fascia le ferite dell’uomo percosso versandovi sopra olio e vino, ci sia di guida. La nostra comunicazione sia olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria. La nostra luminosità non provenga da trucchi o effetti speciali, ma dal nostro farci prossimo di chi incontriamo ferito lungo il cammino, con amore, con tenerezza. Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale. È importante l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’ incontro con Cristo: una Chiesa che accompagna il cammino sa mettersi in cammino con tutti. In questo contesto la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio.Dal Vaticano, 24 gennaio 2014, memoria di san Francesco di Sales. (PapaFRANCESCO)



Un modo impegnativo di usare i mezzi di comunicazione sociale e nello stesso tempo costruttivo.

domenica 19 gennaio 2014

Fioretti di Papa Francesco


Il Papa

  Nei primi giorni di gennaio 2014 si e' recato in visita ad una Parrocchia di Roma,
 Sant'Alfonso Maria de Liguori
e il Parroco entusiasta riferisce della gioia avuta e delle sorprese offerte a lui ed alla popolazione da parte del Papa Francesco.Ne fa la relazione con vivezza Salvatore Cernuzio.
Ne parla Zenit, che riproduco nella sua interezza, data la bellezza dell'articolo
e la significativita' dei fatti narrati:conforme all'invito di Zenit stesso di render noto il fatto.
Eccolo:

Papa Francesco al parroco di Sant'Alfonso Maria de' Liguori:
 "Grazie per la bella giornata!"
Ancora gioia e stupore nella parrocchia romana 
per la visita del Papa 
al presepe vivente 
il giorno dell'Epifania. 
E il Papa conferma: "Sono stato molto bene"

Di Salvatore Cernuzio

ROMA, 10 Gennaio 2014 (Zenit.org) -

 Evidentemente la visita al presepe vivente della parrocchia di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ha davvero colpito Papa Francesco. Tanto che il Pontefice, il giorno successivo, ha telefonato nuovamente al parroco don Dario Pompeo Cruscuoli per ringraziarlo dell’accoglienza e del fervore spirituale dei parrocchiani.

“È stata una chiamata semplice, di pochi minuti”, racconta a ZENIT don Dario, “il Papa mi ha telefonato martedì pomeriggio, all'indomani della visita, e mi ha detto: ‘Grazie per la bella giornata, sono stato molto bene’”. “Non me l’aspettavo – prosegue il sacerdote - naturalmente mi ha fatto piacere. Perché è sempre bello vedere caratteristiche come la cordialità, l’educazione, la semplicità in una persona”. A maggior ragione se si tratta del Pontefice della Chiesa universale.

D’altronde, osserva don Dario, Papa Francesco “non fa altro che seguire le orme di Gesù: fa quello che Lui ha già fatto. Noi siamo persone che hanno bisogno continuamente di attenzione, e Cristo è stato attento alle nostre debolezze e necessità, per questo è intervenuto”. In egual modo, il Santo Padre “si rende vicino a tutti”. Bergoglio stesso, nella telefonata in cui annunciava il suo arrivo nella chiesa in zona Giustiniana, ha confidato al parroco di accettare l’invito perché “era contento di trascorrere il pomeriggio dell’Epifania in mezzo alla gente”.

La visita di lunedì, poi - come tutti i media del mondo hanno mostrato – è stato un pomeriggio memorabile: difficilmente si dimenticheranno le foto di Bergoglio in stile “buon pastore”, che prende timoroso ma contento un agnellino sulle spalle. Per non parlare dei numerosi aneddoti avvenuti durante il tour nella Betlemme in miniatura ricostruita sul piazzale di Sant’Alfonso.
Francesco ha dato il meglio di sé all’interno della monumentale sacra rappresentazione. Ai lavoratori del presepe che, su ordine del parroco, si sono fatti trovare all’opera al suo arrivo, ha detto: “Oggi è festa, non si lavora!”. Ad un falegname che gli ha porto il suo bastone, ha domandato: “Questo lo devo usare per condurre o per bastonare qualcuno?”. E, dopo aver assaggiato un pezzo di ricotta e le ciliegie che i figuranti gli offrivano dalle loro botteghe, il Pontefice ha sussurrato all’orecchio di don Dario: “Questi pastori non pensano certo al mio stomaco…”.
“È una persona normale, semplice”, commenta Criscuoli, “appena mi ha visto mi ha detto: ‘Tu sei pazzo per aver messo in piedi tutto questo, ma certe pazzie piacciono molto a Dio’”.“Quello che mi ha colpito – racconta ancora a ZENIT – è che il Santo Padre era evidente che non fosse riposatissimo. La giornata dell’Epifania, tra la Messa della mattina e l’Angelus, non era certo tra le più ‘leggere’. Nonostante questo, non si è fermato un attimo, ha parlato con ognuno dei figuranti del presepe, dai pastori agli angeli. C’erano diverse donne incinta, e ha benedetto la pancia di ognuna”. In particolare, prosegue don Dario, ad una ragazza in attesa che gli ha manifestato la sua paura ad avere figli, anche per la giovane età, Bergoglio ha detto: “Parla con la Vergine Maria, lei è mamma, ti darà la grazia e ti ispirerà a fare la volontà di Dio”.

Nonostante fosse venuto giusto per visitare il presepe, il Santo Padre si è comunque soffermato a salutare i malati e a dialogare con i bambini nelle zone d’accoglienza allestite nel parcheggio della parrocchia. “Non ha trascurato nessuno, ha dato una parola a tutti e anche in maniera spiritosa”, afferma il parroco, raccontando un altro curioso aneddoto: “Io provengo da una famiglia molto numerosa, siamo cinque figli, e tra mogli e nipoti, arriviamo a 26. Quando ci siamo presentati al Papa, la prima cosa che ha chiesto a mia mamma è stata: ‘Signora, è lei che cucina quando siete tutti riuniti? E quanti chili di pasta mette?’”.
Insomma, davvero “una bella giornata” a tu per tu con il Successore di Pietro, oltre che un bel regalo che don Dario, parroco da circa un anno e mezzo, ha fatto ai suoi parrocchiani. I quali “sono ancora attoniti” e chiedono al sacerdote: “Ma è stato tutto vero? Realmente il Papa è venuto qui?”. 
In quest’atmosfera di gioia, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori riproporrà il presepe vivente anche domenica 13 gennaio, dalle 16 alle 21. “Lo rifaremo – conclude il parroco – perché, dopo essere stato benedetto da Papa Francesco, non si contano più le richieste di persone che desiderano vederlo”.

Merita. 

Merita soffermarsi su alcuni dei  fatti narrati e meditare su cio' che noi possiamo cambiare nella nostra vita, seguendo l'esempio di bonta' e semplicita' di questo Papa Francesco ...