sabato 14 novembre 2020

Don Filippo, Abba Filippo, ci scrive

Don Filippo Perin

Cari amici come state?

Spero bene, seguo sempre con apprensione tutte le notizie dall’Italia

sul Covid, abbiamo sempre un ricordo da qui per tutti voi perche’

possiate superare questo periodo di difficolta’.

 

E’ da qualche settimana che alcuni giornali parlano dell’Etiopia per

l’intervento armato che il governo centrale sta attuando nella regione

al nord dell’Etiopia, il Tigray.

Cosa sta succedendo? Il partito politico e militare del Tigray e’ nato

nel 1991 quando ha sconfitto e cacciato il dittatore Meghistu, ed e’

rimasto al potere in Etiopia fino al 2018, soprattutto ricordiamo

Meles Zenawi, grande primo ministro etiope in carica per oltre 14

anni.

 

Nel 2018 viene eletto primo ministro Abyi, quello che poi ha vinto

nell’anno successivo il Noberl per la Pace e il partito del Tigray

viene piano piano messo da parte e si ritira nella sua regione. In

tutti gli anni che ha retto il governo ha fatto tante belle cose, ma

si e’ anche preso moltissimi privilegi, basta dire che se parlavi la

lingua tigrina tutte le porte erano aperte in qualsiasi ufficio

governativo.

 

In questi mesi questo partito ha provocato il governo facendo delle

proprie elezioni a settembre in Tigray, mettendo delle proprie norme

anticovid, protestando in vario modo, soprattutto per la perdita di

potere che ha avuto in questi due anni a livello centrale.

Ultimo ha attaccato delle basi militari nella sua regione, uccidendo

vari soldati e cercando di rubare piu’ armi possibili.

 

Dopo questo fatto e dopo vari e ripetuti avvertimenti, il governo

all’inizio di novembre, e’ intervenuto militarmente, con vari attacchi

sia via terra di soldati sia via aerea per fronteggiare questo partito

armato.

 

In questi giorni Amnesty International ha mandato un avviso di un

massacro di civili in una citta’ del Tigray, le due parti dicono che

sia stata l’altra parte, moltissime persone stanno fuggendo in Sudan,

lo stato confinante con il Tigray, e’ una situazione ancora molto

difficile. Tutti i leader esteri stanno premendo per un cessate il

fuoco e per l’inizio di un dialogo che speriamo avvenga presto. Anche

qui in Etiopia siamo tutti attenti a quello che sta succedendo in

Tigray e speriamo che arrivi la pace al piu’ presto.

 

Qualche notizia da Gambella e da Lare.

Siamo ancora molto contenti per l’arrivo del nostro nuovo Vescovo

salesiano mons. Roberto Bergamaschi, ha gia’ iniziato a incontrare i

vari preti, i religiosi, i laici e a visitare le varie parrocchie, ne

avevamo bisogno.

 

Ci siamo gia’ incontrati come consiglio del Vescovo due volte e

continueremo a farlo per passare in rassegna tutte le cose e

progettare insieme quest’anno.

In tutta la nostra regione viviamo in una zona free Covid, la gente

sta attenta, ma sono pochissimi gli ammalati, i deceduti si contano su

due mani e stiamo andando incontro alla stagione calda. Tutte le

attivita’ sono riprese.

 

Abbiamo iniziato il nostro bel asilo a Lare, due classi di 50 bambini

ciascuna, abbiamo selezionato due bravi maestri, James Riek e Mary

Nyibol. I bambini arrivano prestissimo alla mattina, con tanta voglia

di stare insieme, di imparare e di giocare. Due ora di lezione, poi

una bella pausa con biscotti e succo di frutta e poi ancora un’ora di

lezione fino alle 12.

Abbiamo iniziato altri due asilo nelle nostre due cappelle di Gok e

Kubri, anche qui due classi da 50 sia per Gok che per Kubri, una

classe nella chiesa e una all’aperto, i catechisti come insegnanti e i

bambini felicissimi di poter imparare e stare insieme. Anche qui ogni

giorno biscotti e succo di frutta per tutti.

 

Qui la scuola dei piu’ grandi e’ a turni per il numero di studenti

limitato per classe, molti in questo periodo vanno al fiume a

coltivare, altri lasciano prima, credo che i nostri asili possano

aiutare a avviare tutti, bambini e bambine, alla scuola, a prendere

gusto nell’imparare e ad avere una possibilita’ fondamentale per

costruire il proprio futuro.

Anche le attivita’ della parrocchia sono iniziate, la Messa la

domenica con canti, danze, catechismo a parte dei piu’ piccoli durante

le letture, catechismo dei piu’ grandi dopo la Messa, incontro dei

vari gruppi durante la settimana, il coro e i chierichetti.

 

Domenica nella cappella di Gok un giovane, venuto per la prima volta,

dopo il canto di accoglienza per lui e altri, ci ha detto che vorrebbe

continuare a venire nella nostra chiesa, per trovare il gusto della

vita nel credere in Dio. E’ stato gia’ vari anni senza Dio e non ha

trovato un gusto nella vita, ora guardando dei suoi amici felici

venire in chiesa, vorrebbe provare anche lui la stessa felicita’.

Abbiamo fatto un altro canto di esultanza per lui.

Ecco per cosa lavoriamo, per far provare alla gente la nostalgia di

Dio, nostalgia di avere una amicizia con Lui e trovare in questo la

nostra felicita’.

 

Un ricordo reciproco nella preghiera e a presto

Abba filippo