sabato 20 febbraio 2021

Don Filippo ci parla della missione Etiopia

 Etiopia

Abba Filippo ci manda notizie

Carissimi amici, come state?
Spero bene, qui e’ scoppiata l’estate, cioe’ il periodo più caldo
dell’anno, temperature fissa ormai da giorni sui 40°, una luuuuuunga
quaresima che ci portera’ alla Pasqua, in piu’ la festa di Pasqua per
noi che seguiamo il calendario della chiesa cristiana ortodossa qui in
Etiopia, sara’ il 2 maggio quest’anno.

Siamo a febbraio e tutte le scuole del paese fanno un periodo di
vacanza di circa due settimane, tra il primo e secondo semestre, qui
non ci sono le vacanze di Natale. Anche la nostra missione respira un
pò, con la pausa dei nostri tre asili e della nostra libreria con i
vari corsi per gli studenti.
Tutti ne approfittano per andare al fiume, distante circa 7 km da Lare
per raccogliere il granoturco che avevano seminato tre mesi fa, sulle
rive del fiume. Piu’ di qualche famiglia mi ha gia’ portato le prime
pannocchie da cucinare e mangiare cosi’ alla buona.
L’oratorio pomeridiano è sempre aperto anche se in questo periodo ci
sono le competizioni tra i vari villaggi organizzati dal governo,
sfide a calcio, pallavolo e basket, per cui l’oratorio si svuota.

Continuano molto bene le attività della parrocchia, stiamo visitando
le varie famiglie, un impegno lungo di tre mesi, siamo quasi a meta’.
Abbiamo iniziato la domenica la Grande catechesi, siamo in tre che
affrontiamo vari temi, legati insieme con il filo conduttore dei Dieci
Comandamenti, o meglio delle Dieci Parole, trasformando l’omelia in un
bel incontro interattivo.

Anche le attivita’ delle vari cappelle continuano, soprattutto adesso
che possiamo visitarle tutte, Gok, Kubri e TiaJiak, con la catechesi e
la Messa al sabato o alla domenica.

Ogni giorno incontriamo tante persone, soprattutto dopo la Messa del
mattino nella nostra chiesa, ci sediamo nella veranda della nostra
casa e c’e’ sempre un via vai di persone che vogliono parlare.
Nyahok, Nyachan, Nyabuony e altre donne che chiedono un aiuto per la
capanna o per il suo recinto, Nyaduoth e Nyapini e altre che chiedono
del cibo, o del latte per il loro bambino piccolo, Elisabeth, una
giovane madre che ha il figlio molto malato, chiede assistenza per le
medicine, Duol vuole sposare una ragazza ma non ha i soldi e chiede un
lavoro, Nyakume e Nyagun hanno il marito che beve e le picchia, Jal e
Nhial vogliono andare a studiare a Gambella ...
Cerchiamo di dare a tutti un momento di ascolto, di dialogo, di
comprensione delle difficoltà, di aiuto e sostegno se possiamo.
Questo ci ricorda sempre che siamo qui non solo per portare qualche
cosa, qualche aiuto, ma soprattutto per condividere la vita, le
difficoltà e aiutare ad avere fiducia in se stessi, a pensare con
speranza al proprio domani, prima di tutto parlandone, condividendo,
sentendo che a qualcuno importa che nella vita sto vivendo quella
cosa. Poi, piano piano, si cerca di fare dei passi insieme. Alle volte
e’ semplice e alla volte e’ molto complicato e ci vuole tanta
preghiera.

Ecco, insieme al saluto vi chiedo una preghiera per tutti noi, per la
nostra gente, noi da qui vi ricordiamo volentieri e preghiamo per la
vostra situazione covid, forza.
A presto
Abba filippo

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