giovedì 5 aprile 2018

Don Roberto Dal Molin e Italiani. Visite di fine marzo e inizio di aprile 2018.



Vengono gli italiani di Milano, 31 marzo.

In una giornata dellaSettimana Santa prima di Pasqua,, sono venuti a trovarci gli amici di Milano . Una famiglia che ha adottato una bimba rumena Anna. Erano i quattro: marito e moglie, Anna e la sua amichetta Emma (rumena). Ci hanno portato la loro gioia e alcuni giocattoli per i nostri ragazzi del Centru de zi, un'offerta e un vaso di fiori per la cappella. Ci hanno lasciato il ricordo del loro sorriso e la nostalgia di rivederli tra noi.









UN SALUTO a DON ROBERTO DAL MOLIN

Don Roberto è l'Ispettore (superiore) dei Salesiani della provincia italiana INE (Veneto), che comprende le nostre tre case di Constanța, Bacău e Chișinau (Repubblica di Moldova).

Don Roberto si è trovato bene tra noi nei tre giorni di visita che ha fatto a noi ed alla nostra casa.
Ci ha intrattenuto in profonde meditazioni, ci ha dato informazioni sulle persone e le case dell'Ispettoria e ci ha rallegrato con  le sue battute . Una presenza che ci ha rafforzato nella nostra fede e donazione per il bene dei giovani. A tavola ci ha raccontato qualche barzelletta, come quella dell'elogio  fatto alla predica di un novello Vescovo, che venne definita "Uguale alla spada di Carlomagno"...Elogio che significa: 
" La sua predica fu come la spada d Carlomagno: lunga, pesante e mortale!".

Don Roberto si è congedato da noi, perchè in agosto cambierà mansione; è partito poi per Constanța, ove si fermerà qualche giorno in visita.
Ci lascia il ricordo e la riconoscenza per quanto ha fatto per noi.



















Domenica della Divina Misericordia 2018


Ci introduce alla Domenica della divina Misericordia la rifelssione di Don Ferdinando:


LA DIVINA MISERICORDIA

Quest'anno il mese di Aprile inizia nella splendida luce di Cristo risorto e continua con l'abbraccio vivificante della
domenica della Divina Misericordia
che Gesù ha richiesto e che il santo papa Giovanni Paolo II ha istituito  da celebrare nella prima domenica dopo Pasqua, quest'anno l'8 aprile.

Tutta la vita di Karol Wojtyla si intreccia provvidenzialmente con quella di Suor FaustinaKowalska nata nel 1905 e morta, trentatreenne, nel 1938 e che proprio papa Giovanni Paolo II ha beatificato e dichiarato Santa.

Nei messaggi di Suor Faustina, che in fondo non dicono nulla di diverso da quanto ci dice il Vangelo, Giovanni Paolo II vide soprattutto una risposta alle indescrivibili proporzioni assunte dal male nel ventesimo secolo e di cui egli stesso, nella sua vita, fu testimone.
Volgendo lo sguardo a quegli anni di dolore, nel 1997 egli disse: «Il messaggio della Divina Misericordia mi è stato sempre caro e vicino. È come se la storia lo avesse iscritto nella tragica esperienza della seconda guerra mondiale. In quegli anni difficili, esso fu un particolare sostegno e una fonte inesauribile di speranza. Questa è stata anche la mia esperienza personale che ho portato con me sulla Sede di Pietro».

Suor Faustina vive una intensa esperienza mistica e Gesù affida a questa religiosa semplice, senza istruzione, ma forte ed infinitamente fiduciosa in Dio, una grande missione: il messaggio della Divina Misericordia rivolto al mondo intero.
 «Oggi mando te - le dice Gesù - a tutta l'umanità con la mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al mio Cuore Misericordioso».
«Sei la segretaria della mia Misericordia: ti ho scelto per questo incarico,... per far conoscere alle anime la grande Misericordia che ho per loro esortandole alla fiducia nell'abisso della mia Misericordia».

Una frase che Gesù disse a Suor Faustina e che lei annotò, lo stesso 10 ottobre del 1937:
«Alle tre del pomeriggio implora la Mia Misericordia specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento immergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio abbandono al momento della morte. È un’ora di grande Misericordia per il mondo intero. In quell’ora non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione».

Il culto della Divina Misericordia consiste nella fiducia nella infinita bontà di Dio e nelle opere di misericordia verso il prossimo.

«Quanto bisogno della misericordia di Dio ha il mondo di oggi!
In tutti i continenti, dal profondo della sofferenza umana, sembra alzarsi l’invocazione della misericordia.
Dove dominano l’odio e la sete di vendetta, dove la guerra porta il dolore e la morte degli innocenti, là è necessaria la grazia della misericordia, per placare le menti e i cuori, e per far scaturire la pace.
Dove viene meno il rispetto per la vita e la dignità dell’uomo, è necessario l’amore misericordioso di Dio, alla cui luce si manifesta l’inesprimibile valore di ogni essere umano.
Dobbiamo accendere questa scintilla della grazia di Dio e trasmettere al mondo questo fuoco della misericordia. Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace, e l’uomo la felicità! 
Siate testimoni della Misericordia!»(San Giovanni Paolo II)

Preghiamo
Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo
e l'hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.
Chinati su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza, sconfiggi ogni male,
fa che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Unico e Trino,
trovino sempre la fonte della speranza.
Eterno Padre,
per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero!
Amen

Gesù, Amore Misericordioso, io confido in Te

 Don Ferdinando Colombo
                                
 

mercoledì 4 aprile 2018

Esposizione della Santa Sindone a Bacau -Romania.




La Sindone a Bacau.

Nei giorni della Settimana Santa fino a martedì dell'ottava di Pasqua nell'anno 2018.

Ecco un avvenimento sempre atteso e non sempre noto. E' quello dell'esposizione della Santa Sindone, (Giulgiul in rumeno). 
Dopo due anni di assenza ho rinnovato la possibilità ad avere questo incontro con il Signore Crocifisso e Risorto che la Sindone presenta al nostro sguardo e offre alla nostra fede.
L'esposizione, realizzata nell'ampia sala del teatro si presentava bene a detta di Suor Maria della Venerine e meritava un afflusso più considerevole.
Sono state presenti all'incontro con la Sindone alcune persone della Parrocchia del Beato Ieremia e i nostri bambni del Cento de zi Domenico Savio, che si sono presentati a gruppi. Un gruppo di essi, più degli altri, ha seguito con interesse e devozione elogiabile, donandomi la gioia di aver presentato loro qualcosa di veramente significativo.
Spero che tutti i ragazzetti ne abbiano tratto profitto conoscitivo e spirituale.

Ecco le immagini più significative























domenica 1 aprile 2018

Canonizzazione di Don Bosco 1 aprile 1934


1° aprile 1934:
Don Bosco, padre e maestro di santità giovanile
è dichiarato santo( da un comunicato di Don Eugenio)









84 anni fa Papa Pio XI, il 1° aprile, come quest’anno solennità di Pasqua, proclamava santo Don Bosco.
Terminava così il lungo processo di beatifica-zione e canonizzazione, iniziato a Torino il 4 giugno 1890.



Il “Papa di Don Bosco Santo”, da giovane prete, ebbe il piacere di sedere a tavola con Don Bosco e conoscere l’Oratorio da lui fondato a Valdocco. Conosceva in dettaglio il grande lavoro che Don Bosco aveva fatto per i ragazzi poveri e abbandonati. Ecco perché non esitò a sostenere il processo di canoniz-zazione del suo amico Don Bosco, né dei suoi figli spirituali; vale la pena notare, infatti, che diede impulso anche alla causa di beatificazione di Domenico Savio.
Don Eugenio Ceria, SDB, ricordava con entusiasmo il giorno della Canonizzazione di Don Bosco e i suoi scritti su quel giorno sono un poema al Santo dei Giovani. “Raramente, forse mai, la Basilica Vaticana ha contemplato una gioia pasquale tanto nuova, tanto fresca, tanto inaspettata come nella Pasqua del 1934. Con quella Pasqua si chiudeva il Giubileo della Redenzione e si celebrava la santità di un apostolo che aveva portato i benefici della Redenzione ad un’infinità di anime”.
Proseguiva questo poema d’amore: “Dall’alba una moltitudine cosmopolita proveniente da tutte le parti della città si diresse verso San Pietro. Alle sei in punto venne aperto il passaggio attraverso le barriere da parte dalle guardie che sorvegliavano gli ingressi, e che contenevano l’impazienza della folla per poter controllare i biglietti d’ingresso; alle sette e tre quarti già erano entrate nel tempio le sessantamila persone di cui esso è capace. Almeno altre centomila sarebbero rimaste fuori. Uno spettacolo unico al mondo! Persone di tutte le condizioni, sesso ed età, sacerdoti, chierici, religiosi, studenti, professionisti, operai, signore eleganti e donne semplici della città, con una straordinaria differenza di aspetti, modi di vestire, di lingue, erano pressati insieme sotto le volte della basilica e della piazza più grande del mondo, unite in un unico sentire con Don Bosco e con Pio XI”.
Avrebbe scritto successivamente Don Pietro Ricaldone, all’epoca Rettor Maggiore: “Città del Vaticano, 1° aprile, ore dieci e un quarto. Alleluia! Il Vicario di Cristo ha appena proclamato santo Don Bosco. Possa egli benedire Torino, l’Italia, il mondo”.






La canonizzazione di Don Bosco indica inevitabilmente agli educatori di oggi la perenne validità del Sistema Preventivo, fondato sulla ragione, la religione e l’amorevolezza, e destinato all’edificazione dell’onesto cittadino e del buon cristiano: un sistema educativo verificato, in poco più di un secolo, da una legione di campioni di santità giovanile come Domenico Savio, Laura Vicuña, Ceferino Namuncurá, i cinque giovani martiri di Poznań, Alberto Marvelli, i giovani martiri spagnoli... e tutti i giovani che verranno in un futuro prossimo e remoto, “perché la nostra Congregazione ha più futuro che passato”, come ama affermare il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.