Battezzati ed inviati!
E’ lo slogan di un mese missionario:
ottobre
2019
Il tema dell’ottobre
missionario straordinario 2019 è “Battezzati e inviati”, scelto proprio per
ricordare che la natura intrinseca della Chiesa è missionaria.
La Chiesa esiste
in cammino; sul divano non c’è, la Chiesa -(Papa Francesco)
Gli
uomini e le donne di oggi, … nel mondo, hanno bisogno di vedere persone che
abbiano nel cuore la gioia del Risorto, che sono stati attratti dal Signore.
Questa testimonianza, visibile nel dialogo, nella carità scambievole, nella
reciproca accoglienza e condivisione, dice la bellezza del Vangelo, attira alla
gioia di credere in Gesù e ancorarsi a Lui.
La
testimonianza di Gesù va data anche nelle situazioni "scomode" o
"sconvenienti", sarà il Signore a far attecchire quel seme che poi si
trasformerà in pianta:
il
protagonista dell’evangelizzazione è lo Spirito Santo. Lui, il Signore, saprà
trovare i modi per far attecchire quel piccolo seme che è il suo nome
pronunciato nell’amore da un missionario o da una missionaria e trasformarlo a
poco a poco in una pianta di fede solida alla cui ombra tanti potranno
riposare.
…
Ci si rende coonto ormai che le genti lontane ora sono venute ad abitare nei nostri
paesi, sono gli sconosciuti della porta accanto.
Ma sono anche della porta
accanto, i nostri concittadini.
È
necessario riscoprire l’affascinante avventura del farsi vicini, di diventare
amici, di accogliersi e di aiutarsi.
Questo atteggiamento riguarda tutti:
sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici.
(Papa
Francesco)
Battezzati e inviati
Ottobre è tradizionalmente un mese missionario, ma quest'anno Papa Francesco ha indetto un mese missionario straordinario.
Ecco le sue parole: «Ho chiesto a tutta la Chiesa di vivere un tempo straordinario di missionarietà per commemorare il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum illud del Papa Benedetto XV (30 novembre 1919)».
Un documento importante e in certo senso utile per il presente.
Papa Francesco continua:
«Oggi è importante rinnovare l’impegno missionario della Chiesa, riqualificare in senso evangelico la sua missione di annunciare e di portare al mondo la salvezza di Gesù Cristo, morto e risorto. Ciascuno di noi ha ricevuto gratuitamente il grande dono della fede che ci ha raccolti come figli dell'unico Padre in una famiglia che è la Chiesa.
Gratuitamente abbiamo ricevuto questo dono e gratuitamente lo condividiamo, senza escludere nessuno».
Papa Francesco poi si rivolge a ciascuno di noi:
«Tu in quanto battezzato sei testimone e inviato da Cristo»
il nostro modo di vivere allora dovrebbe trasmettere i valori cristiani.
«Non è un prodotto da vendere – noi non facciamo proselitismo – ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare: ecco il senso della missione. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi arrivando alla conoscenza della verità e all’esperienza della sua misericordia grazie alla Chiesa, sacramento universale della salvezza».
Dopo due secoli in cui lo sviluppo del Cristianesimo era andato a braccetto con l'occupazione delle terre da parte delle Nazioni coloniali, Benedetto XV nel documento citato esigeva «il superamento di ogni chiusura nazionalistica ed etnocentrica, di ogni commistione dell’annuncio del Vangelo con le potenze coloniali, con i loro interessi economici e militari».
Ma l'impegno di annunciare Cristo a chi non lo conosce spinge papa Francesco ad affermare: «Anche oggi la Chiesa continua ad avere bisogno di uomini e donne che, in virtù del loro Battesimo, rispondono generosamente alla chiamata ad uscire dalla propria casa, dalla propria famiglia, dalla propria patria, dalla propria lingua, dalla propria Chiesa locale».
Infine Papa Francesco attira la nostra attenzione su un avvenimento missionario molto importante:
«La provvidenziale coincidenza con la celebrazione del Sinodo Speciale sulle Chiese in Amazzonia mi porta a sottolineare come la missione affidataci da Gesù con il dono del suo Spirito sia ancora attuale e necessaria anche per quelle terre e per i loro abitanti.
Una rinnovata Pentecoste spalanca le porte della Chiesa affinché nessuna cultura rimanga chiusa in sé stessa e nessun popolo sia isolato ma aperto alla comunione universale della fede».
«A Maria nostra Madre
affidiamo la missione della Chiesa. Unita al suo Figlio,
fin dall’Incarnazione la Vergine si è messa in movimento,
si è lasciata totalmente coinvolgere nella missione di Gesù,
missione che ai piedi della croce divenne anche la sua propria missione:
collaborare come Madre della Chiesa a generare nello Spirito e nella fede nuovi figli e figlie di Dio».
Don Ferdinando Colombo