Un grande Missionario
Salesiano ci scrive dall’Etiopia
Don
Filippo Perin
22
feb 2022, 10:18
Carissimi
amici, come state?
Spero
bene, qui e’ scoppiata l’estate, cioe’ il periodo più caldo
dell’anno,
temperature fisse, ormai da giorni, sui 40°; una luuuuuunga
quaresima
che ci portera’ alla Pasqua, che per noi che seguiamo il
calendario
della chiesa cristiana ortodossa qui in Etiopia,
sara’ il 24
aprile.
Siamo
a febbraio e tutte le scuole del paese fanno un periodo di
vacanza
di circa due settimane, tra il primo e secondo semestre, qui
non
ci sono le vacanze di Natale. Anche la nostra missione respira un
po’,
con la pausa dei nostri 4 asili e della nostra libreria e con i vari
corsi
per gli studenti.
Tutti
ne approfittano per andare al fiume, distante circa 7 km da Lare
per
raccogliere il granoturco che avevano seminato tre mesi fa, sulle
rive
del fiume.
L’oratorio
pomeridiano è sempre aperto anche se in questo periodo ci
sono
le competizioni tra i vari villaggi organizzati dal governo,
sfide
a calcio, pallavolo e basket, per cui l’oratorio si svuota.
Continuano
molto bene le attività della parrocchia, stiamo visitando
le
varie famiglie, un impegno lungo di tre mesi, siamo a piu’ di
meta’.
In questo periodo le richieste dalle famiglie sono soprattutto
per
il cibo, per chi non riesce a coltivarlo al fiume oppure ha
qualche
altro problema. Ogni mese cerchiamo di aiutare una ventina di
famiglie
in difficolta’ con del granoturco per fare la polenta. Un
altro
aiuto sono dei materassi, per delle nuove famiglie o per chi non
l’aveva
ancora ricevuto e infine un aiuto per le medicine, pocchi
hanno
dei soldi in tasca e allora vengono alla missione, noi gli diamo
qualche
cosa per andare alla clinica e comprare le medicine.
E
poi aiuto per due famiglie che hanno avuto due gemelli per comprare
il
latte, per delle capanne, per dei recinti, per....
Per
tutti comunque cerchiamo di dare un momento di ascolto, di
dialogo,
di comprensione delle difficoltà, di aiuto e sostegno se
possiamo.
Questo
ci ricorda sempre che siamo qui non solo per portare qualche
cosa,
qualche aiuto, ma soprattutto per condividere la vita, le
difficoltà
e aiutare ad avere fiducia in se stessi, a pensare con
speranza
al proprio domani, prima di tutto parlandone, condividendo,
sentendo
che a qualcuno importa che nella vita sto vivendo quella
cosa.
Poi, piano piano, si cerca di fare dei passi insieme. Alle volte
e’
semplice e alla volte e’ molto complicato e ci vuole tanta
preghiera.
Abbiamo
iniziato la domenica la Grande Catechesi, siamo in tre che
affrontiamo
vari temi, legati insieme con il filo conduttore dei Dieci
Comandamenti,
o meglio delle Dieci Parole, trasformando l’omelia in un
bel
incontro interattivo.
Anche
le attivita’ delle vari cappelle continuano, soprattutto adesso
che
possiamo visitarle tutte, Gok, Kubri e TiaJiak, e la nuova di
Pilual
con la catechesi e la Messa al sabato o alla domenica.
E’
arrivata la macchina per scavare un nuovo pozzo a mano per l’acqua
a
Pilual, ma dopo due giorni si e’ rotta. Stiamo aspettando che torni
da
Gambella con il pezzo riparato e che possa finire il lavoro,
soprattutto
trovando l’acqua, per questo nuovo bel pozzo a Pilual.
Notizie
dalla guerra in Etiopia, in Tigray: dopo la ritirata dei
ribelli
tigrini dentro la loro regione, il governo ha aperto qualche
varco
per far entrare vari aiuti umanitari alle popolazioni di quella
regione,
pero’ ancora non sono iniziati i negoziati di pace, tutto
tace,
ma speriamo che al piu’ presto possano iniziare.
Anche
in Sud Sudan, appena a10 km dalla nostra missione, ci sono stati
degli
scontri in questo mese tra i soldati del governo e quelli Nuer,
la
situazione in Sud Sudan e’ migliorata, ma per la pace nelle varie
regioni
e soprattutto in quella vicino all’Etiopia ci vuole ancora
molto
tempo.
Abbiamo
avuto alcuni attacchi da parte dei Murle, una tribu’ che vive
in
Sud Sudan, ma cher durante i mesi caldi, viene in Etiopia per
rubare
mucche e bambini. Hanno attaccato una autobulanza e ucciso
parecchie
persone qualche settimana fa. Il governo ha costrituito una
milizia
di soldati per proteggere il confine la gente che adesso vive
vicino
al fiume.
Iniziera’
la quaresima tra poco, e il primo inivito e’ di pregare di
piu’,
per la pace, perche’ non scoppi la guerra, come in Ucraina,
perche’
chi ha subito una perdita trovi sollievo, il secondo invito e’
di
spostare il baricentro della nostra vita da noi stessi a Dio e gli
altri,
avendo un pensiero per Dio e per gli altri.
Da
qui vi ricordiamo tutti volentieri e preghiamo per voi. Grazie e a presto.
Abba
filippo