NB: questa riflessione si serve del materiale offerto dal commento al Vangelo
(Mc 8,22-26)
di mercoledì 20 febbraio 2019 in La Chiesa.it
Dio opera ed è in modo sorprendente
Quanto è grande il tuo nome o
Signore su tutta la terra!
Oh,
quanto grande, santo , imperscrutabile e buono sei TU!...
Che
bello cheTu ci sia e ci hai chiamati a partecipare al tuo essere; e ci sei
vicino e condividi con noi la mutevolezza
dell’esistenza dell’uomo, pur essendone del tutto al di sopra e immutabile nella
tua perfezione esistenza ed azione!
Conoscendoti
ci meravigli e nello stesso tempo ci lasci scioccati non capendo come sei, come
vivi o come agisci, pur percependo qualcosa di Te dalle cose create, dalla
storia, da tutta la realtà, che parla di Te e di ne porta l’impronta.
...E
capiamo che pur capendo, non capiamo di Te ciò che sei!
Tu sei
ineffabile e irraggiungibile dalla nostra mente eppure il nostro cuore pulsa
per Te!.. e ti sente vicino, pur sapendo la lontananza che ci separa da Te per
la tua stessa essenza e grandezza, ma gode e vibra nel tuo abbraccio d’amore di
una gioia stellare per la tua magnanimità, che si fa tenerezza di Padre!
Questi
sentimenti nascono in me alla lettura della pagina della Genesi, che si riferisce al tempo del
diluvio e dal leggere nel Vangelo di Marco come tu agisci nei giorni della tua vita in Palestina, quando ad
esempio guarisci il cieco in disparte e in tempi successivi (Mc 8,22-26).
Quanto alla Genesi, essa asserisce quanto segue:
Il Signore vide che la
malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del
loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto
l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Il Signore disse:
«Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche
il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli
fatti».
Ma poi, ancora nella Genesi, si legge:
„Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore”( Gen 6,5-8; 7,1-5.10).
Tu
dunque, Dio mio, hai voluto l’uomo, poi cambi volere: ti addolori e ti adiri, ma poi ti intenerisci e cambi ancora, come
l’uomo e più dell’uomo...Tu il Giusto e l’eterno, l’immutabile?...
E più avanti dice la Genesi (Gen
8,6-13.20-22):
„Trascorsi
quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire
un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla
terra.
Noè poi
fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo;
ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui
nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano,
la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca.
Attese
altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba
tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di
ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri
sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
L’anno
seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le
acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell’arca ed
ecco, la superficie del suolo era asciutta. Allora Noè edificò un altare al
Signore; prese ogni sorta di animali puri e di uccelli puri e offrì olocausti
sull’altare. Il Signore ne odorò il profumo gradito e disse in cuor suo:
«Non
maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è
incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho
fatto.
Finché durerà la terra,
seme e mèsse,
freddo e caldo,
estate e inverno,
giorno e notte
non cesseranno».
Questa
semplicità e mutevolezza divina, che può destare il nostro stupore, perché Dio
cambia la sua decisione: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho
creato „; ma poco dopo: "Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, né colpirò
più ogni essere vivente come ho fatto", che a noi appare come una
contraddizione in Dio.
Sorprese del genere appaiono anche nel Vangelo .
Leggiamo infatti nel Vangelo (Mc 8,22-26) :
In quel
tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco,
pregandolo di toccarlo.
Allora
prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo
della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli
alberi che camminano».
Allora
gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito
e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo:
«Non entrare nemmeno nel villaggio».
Questa
semplicità ci meraviglia:
Gesù qui sembra un operaio che fa una cosa e non
vuole che sia vista finché non è completata. il Signore sembra limitato nel suo
potere…
Mette
della saliva sugli occhi del cieco gli impone le mani e gli domanda: "Vedi
qualcosa?".
Si direbbe che il miracolo è compiuto a metà:
"Vedo gli uomini; infatti vedo come degli alberi che camminano".
Di nuovo Gesù gli impone le mani e il miracolo
è completo: "Vedeva a distanza ogni cosa".
„C'è qui qualche contraddizione, ma è una
contraddizione che deriva dalla nostra limitatezza, che non può comprendere
Dio.
Dice
sant'Agostino che è una grande felicità poter comprendere qualche cosa di Dio,
ma che non è possibile all'uomo comprendere Dio; se l'uomo lo comprendesse, non
sarebbe più Dio.
Se vogliamo fare come i filosofi, e insistere
sulla immutabilità di Dio, avremo un'idea di Dio molto molto povera. Dio
sarebbe per noi come un mucchio di pietre, che non si muove, non cambia, non ha
sentimenti, non vive.
Se
invece leggiamo con semplicità la Bibbia, vediamo che Dio pensa, ha dei
sentimenti, ama profondamente, va in collera per i peccati del suo popolo,
cambia le sue decisioni...
E
abbiamo l'idea di un essere vivente, pieno di movimento, di ricchezza, e questo
è più vero dell'idea dei filosofi.
Nella
Bibbia si parla di Dio piuttosto come di un uomo, che è vivo, che riflette,
prova delle emozioni, cambia parere, fa dei progetti... Questo è il modo più
usato nella Bibbia.
Talvolta anche la Bibbia fa delle osservazioni
nella direzione dei filosofi, dicendo che Dio è perfetto, non muta, non si
pente; generalmente però mostra Dio a nostra immagine, perché questo è più
utile.
Dobbiamo
sapere che la perfezione divina è una perfezione di pienezza, non una
perfezione di immobilità; che questa immutabilità contiene in sé tutti i
movimenti; che Dio non ha emozioni umane, ma è al di sopra delle nostre
emozioni.
E vero che Dio non ama come noi, ma egli ama
più di noi, in un modo che noi non possiamo comprendere.
La
rivelazione di Dio è avvenuta in modo pieno nella umanità di Gesù. Gesù vero
uomo, che ha sofferto, ha amato, ha riflettuto, ha fatto dei progetti nella sua
vita, che è stato ingannato, tradito, è la rivelazione del modo di essere di
Dio” ( Cfr. La Chiesa.it).
Se non
è possibile all'uomo comprendere Dio, è spiegato da questo:
se l'uomo lo comprendesse, Dio non sarebbe più Dio.
se l'uomo lo comprendesse, Dio non sarebbe più Dio.