dituttounpoco

Benvenuto a salire
con me il Monte del Signore.

venerdì 28 aprile 2017

Messaggio. Mese di Maria. Fatima luogo della speranza.


Alla scuola di Maria
per salvare l'umanità

Cento anni fa', tre piccoli pastorelli, nell'impensabile logica di Dio, ricevono a Fatima da Maria Santissima, un messaggio cosmico di lotta e di salvezza che ha influenzato la spiritualità cristiana del secolo scorso e ancora oggi sorregge la speranza che possiamo e dobbiamo contribuire alla vittoria del Bene sul male: «Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà».

Maria ci parla del suo Cuore Immacolato per farci capire che vuole con noi un rapporto interiore, che coinvolga la nostra vita nell'amore, come anche Lei si è totalmente donata a Dio.

Ci chiede di affidarci fiduciosamente a Lei nella preghiera, nella vita buona, nell'offrire le nostre fatiche e le nostre sofferenze per esserepartecipi del sacrificio di Cristo, che ancora oggi si offre. È l'attualizzazione della Morte e Risurrezione di Cristo che vuole raggiungere tutte e ciascuna delle sue creature, perchè comprendano il suo Amore e siano partecipi della Sua vita divina. Vuole che nessuno vada perduto.

Maria a Fatima si offre come alleata per ciascuno di noi nel liberarci dal male, ma ci chiede di prendere parte come protagonisti, a questa che è la lotta finale per l'umanità, cominciando dalla conversione del nostro cuore.

La lotta tra il Bene e il male è intrecciata con la storia e con la cultura delle nazioni del mondo intero. Si manifesta nella diffusione di ideologie materialiste, di dottrine che negano Dio, di comportamenti sociali gravemente peccaminosi, di una economia ingiusta che uccide le persone più deboli. Le conseguenze planetarie della negazione di Dio sono sotto i nostri occhi: genocidi, terrorismo, guerre, migrazioni, catastrofi sociali, distruzione delle famiglie. Quanti peccati che portano l'umanità all'odio, alla guerra, ad un vero inferno. Quante vittime innocenti dell'egoismo presuntuoso dell'uomo.

La Madonna invitandoci a pregare per scongiurare tutte queste catastrofi ci insegna che la preghiera può cambiare lo svolgersi dei fatti preannunciati, che il Bene è più forte del male, che la sorte di milioni di persone dipende dalla nostra partecipazione cordiale e fedele al progetto di Dio di cui lei è amabile e appassionata ambasciatrice.

Pregare per la conversione non solo personale, ma anche delle Nazioni. Un'intercessione corale di tutte le persone e le comunità cristiane. Il Papa deve chiamare a raccolta tutti i credenti; tutta la Chiesa deve pregare e lui deve consacrare al Cuore immacolato di Maria il mondo e in particolare proprio le nazioni che diffondono il male perchè si convertano.
È la forte richiesta di condividere e realizzare il grande progetto di Gesù: salvare ogni persona di tutti i popoli e di tutti i tempi.

San Giovanni Paolo II convinto che fu la mano della Madonna il 13 maggio 1981 a deviare la pallottola di Ali Ağca e a salvargli la vita, volle che il proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima e nell'anno 2000 beatificò Giacinta e Francesco.
Papa Francesco il 13 maggio di quest'anno si recherà a Fatima per dichiararli Santi.




Accogliamo l'appello di Maria e affidiamoci al suo Cuore Immacolato:

Atto di affidamento a Maria 
suggerito da papa Francesco


Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.

Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia sull’umanità,
afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.

Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.

Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.

Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.




( Cosi' ci scrive Don Ferdinando Colombo 
nella rivista del Sacro Cuore di Bologna: 
Vivere)

lunedì 24 aprile 2017

Dio, questo sconosciuto

Dio questo sconosciuto.





(cfr. pag 43 del Bollettino Salesiano- aprile 2017).

Quando non si parla di Dio, si perde il senso della vita e la forza di affrontare serenamente la morte.

Questa lettera fu trovata dall'infermiera dell'ospedale **** sotto il cuscino di un giovane appena deceduto.
«Cara mamma, da alcuni giorni riesco a stare seduto sul letto solo per mezz'ora e per il resto della giornata sono immobilizzato. Il cuore non vuole più battere. Stamattina presto il professore ha detto qualcosa che suonava come "essere pronto". Per che cosa? Certo è diffìcile morire giovani! Devo essere pronto al fatto che all'inizio della settimana sarò un trapassato; e non sono pronto. I dolori scavano in modo quasi insopportabile, ma ciò che mi sembra davvero insopportabile è che non sono pronto. La cosa peggiore è che, quando guardo il cielo, è buio. Diventa notte ma non brilla sopra di me nessuna stella nella quale io possa immergere lo sguardo. Mamma, non ho mai pensato a Dio, ma ora sento che esiste ancora qualcosa che non conosciamo, qualcosa di misterioso, un potere nelle cui mani cadiamo, al quale dobbiamo dare delle risposte. E la mia pena è che non so chi è. Se solo lo conoscissi!... Mamma, ricordi come tu, con noi bambini, camminavi nel bosco, nell'oscurità che stava calando, incontro al papà che tornava dal lavoro? A volte ti correvamo davanti e ci vedevamo improvvisamente soli. Avanzavano dei passi nell'oscurità: che paura dei passi sconosciuti! Che gioia quando riconoscevamo che quel passo era quello del papà che ci amava…. E ora, nella solitudine, sento ancora dei passi che non conosco. Perché non li conosco?...
Mi hai detto come mi devo vestire e come mi devo comportare nella vita, come mangiare, come cavarmela. Ti sei occupata di me e non ti sei stancata di tutta questa preoccupazione.
Ricordo che tu, la notte di Natale, andavi a Messa con noi, i tuoi bambini. Mi ricordo anche della preghiera della sera che qualche volta mi suggerivi. Ci hai sempre indirizzati all'onestà. Ma tutto questo ora per me si scioglie come neve al sole. Perché ci hai parlato di tante cose e non ci hai detto nulla di Gesù Cristo? Perché non mi hai fatto conoscere il suono dei suoi passi, in modo che fossi in grado di accorgermi se è lui che viene da me in quest'ultima notte e nella solitudine della morte?...In modo che io sapessi se quello che mi aspetta è un Padre! Come potrei morire allora in modo diverso...».( B.F.)_







E’ curioso questo che segue…

Posta tra terra e Cielo:             


«Caro Dio, perché non hai salvato la piccola bambina uccisa nella sua classe? Distinti saluti, uno studente preoccupato».
La risposta:
«Caro Studente Preoccupato, nelle scuole non mi è permesso entrare. Distinti saluti, Dio».

***Purtroppo, possiamo dire che
«Vietato l'ingresso ai cani e a Dio»
è il cartello più diffuso oggi.

(cfr. pag 43 del Bollettino Salesiano- aprile 2017).


E prendendo il Vangelo....:         (Lc 24, 13-35)

Nell’episodio di Emmaus, noi vediamo delle persone che hanno il cuore e la mente disorentati e sentono una profonda delusione, ma rimangono nella ricerca e si aprono alla Parola di Dio che viene donata da Colui che in primo momento non e’ riconosciuto, ma e’ il Risorto ed è la stessa Parola del Padre. E proprio perche’ hanno ascoltato la Parola di Dio (..."E cominciando da Mose' e da tutti i Profeti spiego' loro in tutte le Scritture cio' che si riferiva a Lui"), si sono aperti all’attenzione verso l’Altro (" Resta con noi perche' si fa sera e il giorno gia' volge al declino. Egli entro' per rimanere con loro."), così, senza saperlo, hanno potuto incontrare il Risorto.
Essi riscopriranno nello stare con Lui la gioia e la pace  e ritroveranno in Lui la strada di casa, il senso della vita e la forza di affrontare la morte in modo vincente. Hanno capito quello che comprendiamo pure noi: la stessa Vita in Persona, Gesù risorto, sta con noi, ci orienta ad incontrarlo ancora e sempre nella Parola , nella Assemblea Domenicale, nella Celebrazione Eucaristica, nella Comunione e amore fraterno, nella Famiglia che è la Chiesa di Cristo, nella vita e nella morte, sempre!…

Ora infatti aperti all'ascolto della Parola, anche noi come i due discepoli di Emmaus sappiamo riconoscere il suono dei suoi passi!