Etiopia
Abba Filippo ci manda notizie
Carissimi amici, come state?
Spero bene, qui e’ scoppiata l’estate, cioe’ il periodo più caldo
dell’anno, temperature fissa ormai da giorni sui 40°, una luuuuuunga
quaresima che ci portera’ alla Pasqua, in piu’ la festa di Pasqua per
noi che seguiamo il calendario della chiesa cristiana ortodossa qui in
Etiopia, sara’ il 2 maggio quest’anno.
Siamo a febbraio e tutte le scuole del paese fanno un periodo di
vacanza di circa due settimane, tra il primo e secondo semestre, qui
non ci sono le vacanze di Natale. Anche la nostra missione respira un
pò, con la pausa dei nostri tre asili e della nostra libreria con i
vari corsi per gli studenti.
Tutti ne approfittano per andare al fiume, distante circa 7 km da Lare
per raccogliere il granoturco che avevano seminato tre mesi fa, sulle
rive del fiume. Piu’ di qualche famiglia mi ha gia’ portato le prime
pannocchie da cucinare e mangiare cosi’ alla buona.
L’oratorio pomeridiano è sempre aperto anche se in questo periodo ci
sono le competizioni tra i vari villaggi organizzati dal governo,
sfide a calcio, pallavolo e basket, per cui l’oratorio si svuota.
Continuano molto bene le attività della parrocchia, stiamo visitando
le varie famiglie, un impegno lungo di tre mesi, siamo quasi a meta’.
Abbiamo iniziato la domenica la Grande catechesi, siamo in tre che
affrontiamo vari temi, legati insieme con il filo conduttore dei Dieci
Comandamenti, o meglio delle Dieci Parole, trasformando l’omelia in un
bel incontro interattivo.
Anche le attivita’ delle vari cappelle continuano, soprattutto adesso
che possiamo visitarle tutte, Gok, Kubri e TiaJiak, con la catechesi e
la Messa al sabato o alla domenica.
Ogni giorno incontriamo tante persone, soprattutto dopo la Messa del
mattino nella nostra chiesa, ci sediamo nella veranda della nostra
casa e c’e’ sempre un via vai di persone che vogliono parlare.
Nyahok, Nyachan, Nyabuony e altre donne che chiedono un aiuto per la
capanna o per il suo recinto, Nyaduoth e Nyapini e altre che chiedono
del cibo, o del latte per il loro bambino piccolo, Elisabeth, una
giovane madre che ha il figlio molto malato, chiede assistenza per le
medicine, Duol vuole sposare una ragazza ma non ha i soldi e chiede un
lavoro, Nyakume e Nyagun hanno il marito che beve e le picchia, Jal e
Nhial vogliono andare a studiare a Gambella ...
Cerchiamo di dare a tutti un momento di ascolto, di dialogo, di
comprensione delle difficoltà, di aiuto e sostegno se possiamo.
Questo ci ricorda sempre che siamo qui non solo per portare qualche
cosa, qualche aiuto, ma soprattutto per condividere la vita, le
difficoltà e aiutare ad avere fiducia in se stessi, a pensare con
speranza al proprio domani, prima di tutto parlandone, condividendo,
sentendo che a qualcuno importa che nella vita sto vivendo quella
cosa. Poi, piano piano, si cerca di fare dei passi insieme. Alle volte
e’ semplice e alla volte e’ molto complicato e ci vuole tanta
preghiera.
Ecco, insieme al saluto vi chiedo una preghiera per tutti noi, per la
nostra gente, noi da qui vi ricordiamo volentieri e preghiamo per la
vostra situazione covid, forza.
A presto
Abba filippo
Spero bene, qui e’ scoppiata l’estate, cioe’ il periodo più caldo
dell’anno, temperature fissa ormai da giorni sui 40°, una luuuuuunga
quaresima che ci portera’ alla Pasqua, in piu’ la festa di Pasqua per
noi che seguiamo il calendario della chiesa cristiana ortodossa qui in
Etiopia, sara’ il 2 maggio quest’anno.
Siamo a febbraio e tutte le scuole del paese fanno un periodo di
vacanza di circa due settimane, tra il primo e secondo semestre, qui
non ci sono le vacanze di Natale. Anche la nostra missione respira un
pò, con la pausa dei nostri tre asili e della nostra libreria con i
vari corsi per gli studenti.
Tutti ne approfittano per andare al fiume, distante circa 7 km da Lare
per raccogliere il granoturco che avevano seminato tre mesi fa, sulle
rive del fiume. Piu’ di qualche famiglia mi ha gia’ portato le prime
pannocchie da cucinare e mangiare cosi’ alla buona.
L’oratorio pomeridiano è sempre aperto anche se in questo periodo ci
sono le competizioni tra i vari villaggi organizzati dal governo,
sfide a calcio, pallavolo e basket, per cui l’oratorio si svuota.
Continuano molto bene le attività della parrocchia, stiamo visitando
le varie famiglie, un impegno lungo di tre mesi, siamo quasi a meta’.
Abbiamo iniziato la domenica la Grande catechesi, siamo in tre che
affrontiamo vari temi, legati insieme con il filo conduttore dei Dieci
Comandamenti, o meglio delle Dieci Parole, trasformando l’omelia in un
bel incontro interattivo.
Anche le attivita’ delle vari cappelle continuano, soprattutto adesso
che possiamo visitarle tutte, Gok, Kubri e TiaJiak, con la catechesi e
la Messa al sabato o alla domenica.
Ogni giorno incontriamo tante persone, soprattutto dopo la Messa del
mattino nella nostra chiesa, ci sediamo nella veranda della nostra
casa e c’e’ sempre un via vai di persone che vogliono parlare.
Nyahok, Nyachan, Nyabuony e altre donne che chiedono un aiuto per la
capanna o per il suo recinto, Nyaduoth e Nyapini e altre che chiedono
del cibo, o del latte per il loro bambino piccolo, Elisabeth, una
giovane madre che ha il figlio molto malato, chiede assistenza per le
medicine, Duol vuole sposare una ragazza ma non ha i soldi e chiede un
lavoro, Nyakume e Nyagun hanno il marito che beve e le picchia, Jal e
Nhial vogliono andare a studiare a Gambella ...
Cerchiamo di dare a tutti un momento di ascolto, di dialogo, di
comprensione delle difficoltà, di aiuto e sostegno se possiamo.
Questo ci ricorda sempre che siamo qui non solo per portare qualche
cosa, qualche aiuto, ma soprattutto per condividere la vita, le
difficoltà e aiutare ad avere fiducia in se stessi, a pensare con
speranza al proprio domani, prima di tutto parlandone, condividendo,
sentendo che a qualcuno importa che nella vita sto vivendo quella
cosa. Poi, piano piano, si cerca di fare dei passi insieme. Alle volte
e’ semplice e alla volte e’ molto complicato e ci vuole tanta
preghiera.
Ecco, insieme al saluto vi chiedo una preghiera per tutti noi, per la
nostra gente, noi da qui vi ricordiamo volentieri e preghiamo per la
vostra situazione covid, forza.
A presto
Abba filippo
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