Don Filippo Perin
Cari amici come state?
Spero bene, seguo sempre con apprensione tutte le notizie
dall’Italia
sul Covid, abbiamo sempre un ricordo da qui per tutti voi
perche’
possiate superare questo periodo di difficolta’.
E’ da qualche settimana che alcuni giornali parlano
dell’Etiopia per
l’intervento armato che il governo centrale sta attuando
nella regione
al nord dell’Etiopia, il Tigray.
Cosa sta succedendo? Il partito politico e militare del
Tigray e’ nato
nel 1991 quando ha sconfitto e cacciato il dittatore
Meghistu, ed e’
rimasto al potere in Etiopia fino al 2018, soprattutto
ricordiamo
Meles Zenawi, grande primo ministro etiope in carica per
oltre 14
anni.
Nel 2018 viene eletto primo ministro Abyi, quello che poi
ha vinto
nell’anno successivo il Noberl per la Pace e il partito
del Tigray
viene piano piano messo da parte e si ritira nella sua
regione. In
tutti gli anni che ha retto il governo ha fatto tante
belle cose, ma
si e’ anche preso moltissimi privilegi, basta dire che se
parlavi la
lingua tigrina tutte le porte erano aperte in qualsiasi
ufficio
governativo.
In questi mesi questo partito ha provocato il governo
facendo delle
proprie elezioni a settembre in Tigray, mettendo delle
proprie norme
anticovid, protestando in vario modo, soprattutto per la
perdita di
potere che ha avuto in questi due anni a livello
centrale.
Ultimo ha attaccato delle basi militari nella sua
regione, uccidendo
vari soldati e cercando di rubare piu’ armi possibili.
Dopo questo fatto e dopo vari e ripetuti avvertimenti, il
governo
all’inizio di novembre, e’ intervenuto militarmente, con
vari attacchi
sia via terra di soldati sia via aerea per fronteggiare
questo partito
armato.
In questi giorni Amnesty International ha mandato un
avviso di un
massacro di civili in una citta’ del Tigray, le due parti
dicono che
sia stata l’altra parte, moltissime persone stanno
fuggendo in Sudan,
lo stato confinante con il Tigray, e’ una situazione
ancora molto
difficile. Tutti i leader esteri stanno premendo per un
cessate il
fuoco e per l’inizio di un dialogo che speriamo avvenga
presto. Anche
qui in Etiopia siamo tutti attenti a quello che sta
succedendo in
Tigray e speriamo che arrivi la pace al piu’ presto.
Qualche notizia da Gambella e da Lare.
Siamo ancora molto contenti per l’arrivo del nostro nuovo
Vescovo
salesiano mons. Roberto Bergamaschi, ha gia’ iniziato a
incontrare i
vari preti, i religiosi, i laici e a visitare le varie
parrocchie, ne
avevamo bisogno.
Ci siamo gia’ incontrati come consiglio del Vescovo due
volte e
continueremo a farlo per passare in rassegna tutte le
cose e
progettare insieme quest’anno.
In tutta la nostra regione viviamo in una zona free
Covid, la gente
sta attenta, ma sono pochissimi gli ammalati, i deceduti
si contano su
due mani e stiamo andando incontro alla stagione calda.
Tutte le
attivita’ sono riprese.
Abbiamo iniziato il nostro bel asilo a Lare, due classi
di 50 bambini
ciascuna, abbiamo selezionato due bravi maestri, James
Riek e Mary
Nyibol. I bambini arrivano prestissimo alla mattina, con
tanta voglia
di stare insieme, di imparare e di giocare. Due ora di
lezione, poi
una bella pausa con biscotti e succo di frutta e poi
ancora un’ora di
lezione fino alle 12.
Abbiamo iniziato altri due asilo nelle nostre due
cappelle di Gok e
Kubri, anche qui due classi da 50 sia per Gok che per
Kubri, una
classe nella chiesa e una all’aperto, i catechisti come
insegnanti e i
bambini felicissimi di poter imparare e stare insieme.
Anche qui ogni
giorno biscotti e succo di frutta per tutti.
Qui la scuola dei piu’ grandi e’ a turni per il numero di
studenti
limitato per classe, molti in questo periodo vanno al
fiume a
coltivare, altri lasciano prima, credo che i nostri asili
possano
aiutare a avviare tutti, bambini e bambine, alla scuola,
a prendere
gusto nell’imparare e ad avere una possibilita’
fondamentale per
costruire il proprio futuro.
Anche le attivita’ della parrocchia sono iniziate, la
Messa la
domenica con canti, danze, catechismo a parte dei piu’
piccoli durante
le letture, catechismo dei piu’ grandi dopo la Messa,
incontro dei
vari gruppi durante la settimana, il coro e i
chierichetti.
Domenica nella cappella di Gok un giovane, venuto per la
prima volta,
dopo il canto di accoglienza per lui e altri, ci ha detto
che vorrebbe
continuare a venire nella nostra chiesa, per trovare il
gusto della
vita nel credere in Dio. E’ stato gia’ vari anni senza
Dio e non ha
trovato un gusto nella vita, ora guardando dei suoi amici
felici
venire in chiesa, vorrebbe provare anche lui la stessa
felicita’.
Abbiamo fatto un altro canto di esultanza per lui.
Ecco
per cosa lavoriamo, per far provare alla gente la nostalgia di
Dio,
nostalgia di avere una amicizia con Lui e trovare in questo la
nostra
felicita’.
Un ricordo reciproco nella preghiera e a presto
Abba filippo