Mi unisco con i mie
due lettori
alla gioia dell’anniversario dell’elezione
di Papa Francesco al soglio Pontificio
alla gioia dell’anniversario dell’elezione
di Papa Francesco al soglio Pontificio
e, con stima e riconoscenza,
faccio nostre le parole
di Sua Ecc. Mons
Bruno Forte
Vescovo di Chieti-Vasto.
Vescovo di Chieti-Vasto.
Mons. Bruno Forte
Vescovo di Chieti-Vasto
Parlando del Papa
Francesco su Zenit:
[ZI140309] Il mondo visto da Roma
PAPA
FRANCESCO
Nell’anniversario
della sua elezione.
Un anno dopo.
Come feci allora, a
distanza di un anno proverò a guardare all’attuale Successore di Pietro
muovendo da diversi angoli visuali, di cui il primo non può che essere quello
della fede: Francesco, Jorge Mario Bergoglio, si è manifestato per ciò che è,
un uomo dalla fede profonda, espressa in uno stile di vita semplice, austero,
vicino ai poveri, capace di irradiare e suscitare amore. Questo Papa, che si
presenta con un disarmante “buona sera!” e chiede che il popolo preghi su di
lui prima di dare la benedizione “urbi et orbi”, ha saputo e voluto essere
anzitutto il vescovo della Chiesa di Roma, che annuncia e alimenta la fede, portandosi
addosso “l’odore delle pecore”.
Ci ha mostrato
quello che anzitutto è un Papa: il vescovo
della Chiesa di Roma, che per disegno divino presiede nella carità a tutte le
Chiese. Lungi dallo sminuirne l’autorevolezza, questo carattere fortemente pastorale
rende il ministero del Successore di Pietro più incisivo e attraente, anche nei
confronti delle altre confessioni cristiane, e in generale più vicino al cuore
delle donne e degli uomini di ogni parte della terra.
La gente lo sente
come un padre e un fratello, un servitore degli umili, un amico dei piccoli, ai
quali riserva tenerezza e profondo rispetto.
È l’evangelizzatore
infaticabile della misericordia divina, specialmente nei confronti di chi si
possa sentire giudicato o escluso da questo sguardo di amore infinito. Il suo
sorriso e la semplicità dei suoi gesti riescono a ricordare o a far scoprire
con meraviglia a tutti che Dio raggiunge ogni cuore e parla tutte le lingue ed
è vicino a ogni dolore, perché la Sua è la lingua dell’amore!
Con
gli Ebrei.
....commovente è il rapporto di amicizia di
Francesco con il popolo ebraico: proseguendo in tutto quanto aveva già fatto a
Buenos Aires, egli è andato mostrando come la relazione con i figli d’Israele
sia una priorità nel suo cuore, un modo visibile di amare Gesù di Nazaret,
ebreo per sempre, nel popolo eletto e nella missione che secondo l’Apostolo
Paolo esso conserva fino alla fine dei tempi.
Con i cristiani non
cattolici.
.....mostrano di
guardare a Francesco con singolare simpatia e interesse, perché si presenta a
loro come un fratello, il vescovo della Chiesa che presiede nell’amore, deciso
a evangelizzare con nuovo slancio anzitutto Roma, e proprio così a offrire un
servizio di testimonianza e di carità a tutte le Chiese. Era quanto da anni il
dialogo ecumenico e l’ecclesiologia del Vaticano II chiedevano nel pensare a un
ministero universale di unità per tutti i cristiani
Con i fratelli della
Riforma.
...Da parte loro,
gli eredi della Riforma guardano a lui con una sintonia speciale, per quel
soffio di Vangelo che si avverte in tutto ciò che fa e dice e che può essere la
vera sorgente dell’unità di tutti i discepoli di Cristo.
Ai credenti delle
altre religioni.
...ad essi Francesco
propone la via della reciproca fiducia, della fratellanza universale davanti
all’unico Dio. La Sua franchezza, il suo profondo senso del divino hanno già
toccato tanti cuori e apriranno certo la strada a incontri finora inediti.
Chi non crede.
... sembra a sua
volta attratto dal modo di essere di questo testimone di Gesù, amico degli
uomini, che non vuole giudicare nessuno, che rispetta tutti e da cui tutti
possono sentirsi accolti e amati.
La Chiesa nel suo
insieme.
....Questa ricchezza
di rapporti in movimento inciderà sulla Chiesa stessa, chiamata e in parte
sfidata a vivere una nuova primavera di riforme e di rinnovamento nel nome del
Vangelo.
Non mancheranno
paure e resistenze, incomprensioni e ritardi. Francesco non sembra
spaventarsene. Con convinzione e fiducia dimostra di avvertire che la Chiesa e
il mondo avevano bisogno di questo nuovo corso, antico come la misericordia
divina,
nuovissimo come la
sete d’amore con cui ogni essere umano si sveglia ogni giorno!
Perciò, credenti e
non credenti insieme,
... i primi
rispondendo al suo continuo invito a pregare per lui,
i secondi con quella simpatia che a tutti ispira,
e noi tutti...,
possiamo dirgli
dal profondo
del cuore:
i secondi con quella simpatia che a tutti ispira,
e noi tutti...,
possiamo dirgli
dal profondo
del cuore:
Auguri, Papa Francesco!