E’ risorto,
e’ veramente risorto!
L’apparizione
di Gesù agli apostoli narrata da Luca alla fine del suo Vangelo (Lc 24,35-48) è
strana e tuttavia familiare. Dice loro: “Pace a voi!”. Ma essi sono colti dalla
paura e pensano - come tanti tra coloro che hanno bisogno di una spiegazione -
che si tratti di uno “spirito”. Allora, egli fa toccare loro il suo corpo, e
mangia davanti ai loro occhi. Lo fa per dar motivo alla fede nella realtà della sua risurrezione: essa e’ reale e totale. Non e’ uno spirito, un fantasma,
un sogno, e’ Lui, e’ reale, quello di prima pur diverso da prima, perché entra
a porte chiuse…, ma e’ lo stesso, e’ Lui, proprio Lui!... Cristo e’ veramente
risorto! Ed e’ importante questa certezza perché, dato che la fede nella morte
e nella risurrezione di Gesù è il fondamento di tutta la predicazione, e di
tutta la vita cristiana, la Risurrezione di Gesù non tollera alcun dubbio.
Da
questa fede solida nella risurrezione di Gesù nasce il doveroso comportamento
di ogni cristiano, che non potrà essere se non conseguente alla fede nella
risurrezione reale di Cristo.
E le
conseguenze sono queste:
in
una comunità cristiana i peccati vengono perdonati,
i grandi accolgono i piccoli,
il ricco si fa disponibile al povero,
il
nemico è amato come un fratello,
chi
comanda si considera servo,
il
pianto si apre alla speranza,
la
bocca si apre all'annuncio della grande gioia del Vangelo.
E
ancora, a causa della Risurrezione del Signore, “l'amore di Cristo non sarà
certo cancellato da una macabra bandiera nera issata al posto di un crocifisso
divelto”(card. Bagnasco).
A
causa del Risorto „si saprà riconoscere il primato di Dio anche di fronte alla
morte" "(card. Bagnasco)
Ed ancora, proprio perché Cristo e’ risorto, per questo, il cammino della vita diviene una gioiosa
attesa dell’incontro con il Risorto che, pur presente, ritornerà nella sua
gloria.