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Il Rettor Maggiore dei Salesiani
Don Angel Fernandez Artime,
ci manda un messaggio per settembre.
Egli scrive:
Sul mio tavolo in ufficio un crocifisso donatomi dai Salesiani del Perù mi parla dello straziante soffrire di tante persone giovani nel mondo...E' un simbolo, ma corrisponde ad una realtà.
Oggi tanti giovani sono crocifissi con Gesù...
Infine,
amici miei: la prossima volta che contemplate un crocifisso, ricordate alcune di queste parole, poiché molto probabilmente, e lo dico con dolore, ci saranno ancora donne, uomini e bambini crocifissi.
„Ascoltaci Signore, salvaci!...”
Il Rettor Maggiore dei Salesiani
Don Angel Fernandez Artime,
ci manda un messaggio per settembre.
E'
un messaggio straziante.
Vorrei rispondere alle sue sollecitazioni con la mia
condivisione e il mio dolore.
Non mi resta che alzare il mio grido di preghiera al
Signore..
"Il mio cuore, il mio cuore, il mio cuore si
strazia; giro lo sguardo d'intorno e vedo sofferenze, morti, dolore a non
finire,...Fino a quando o Signore?..."- piango con il profeta Geremia...
… e prego:
„Ascoltaci Signore, salvaci!...”
Egli scrive:
Sul mio tavolo in ufficio un crocifisso donatomi dai Salesiani del Perù mi parla dello straziante soffrire di tante persone giovani nel mondo...E' un simbolo, ma corrisponde ad una realtà.
Oggi tanti giovani sono crocifissi con Gesù...
È
una croce,
il simbolo del Cristianesimo che tutti conosciamo,
ma sulla croce
non è inchiodato il nostro Signore Gesù Cristo, ma un bambino povero.
Il
messaggio è chiaro e molto forte: Gesù è crocifisso nelle donne, negli uomini e
nei bambini “crocifissi” ogni giorno nel nostro mondo.
Non
voglio crearvi rimorsi supplementari e gratuiti, miei cari amici, né
rattristarvi tanto per farlo.
Ma voglio lasciarvi una domanda che molto spesso
mi tormenta:
«Davvero non siamo capaci di realizzare un mondo più giusto? Non
ci riusciremo mai?»
Io
penso di sì. Credo anche che si stiano facendo molti passi avanti, ma è ancora
così lunga la strada per arrivare alla meta!
Lo dico perché in questi sei anni
ho dovuto viaggiare per il mondo e ho visto tante crocifissioni. L’espressione
è forte, ma non saprei come definire diversamente quello che ho visto.
Crocifissi
erano i bambini di strada che ho trovato nelle opere salesiane di Colombia, Sri
Lanka, Luanda in Angola e in molti altri paesi. Anche in questo momento si
aggirano furtivi cacciati come topi nei bassifondi di tante (troppe!) città del
mondo.
Crocifissi
sono stati i ragazzi e le ragazze adolescenti che ho incontrato a Ciudad Don
Bosco in Colombia che erano stati arruolati con la violenza dai guerriglieri
delle Farc e costretti a uccidere talvolta i loro stessi famigliari.
Crocifisse
su una croce simile a quella che ho nel mio ufficio sono state le ragazze e le
adolescenti che sono state abusate sessualmente a Freetown, capitale della
Sierra Leone. Le ho incontrate già al sicuro nella casa salesiana, ma molte
altre erano in strada o prigioniere di mafie spaventose e crudeli.
Crocifissi
sono stati i bambini che ho incontrato nella casa di Don Bosco in Ghana e che
erano stati salvati dalle mafie per l'estrazione di organi. Il giorno in cui
sono arrivato ho incontrato due bambine di 9 anni "condannate" a
morire. Fortunatamente, grazie alla Provvidenza, erano state salvate dalla
polizia all’ultimo momento e portate nella casa salesiana. Ma quante altre
bambine hanno perso la vita in questo orribile commercio? Quante sono vendute e
comprate o mutilate anche adesso?
Crocifissi
sono i molti adolescenti che senza avere alcun processo, sono stati rinchiusi
in prigione da diversi anni. I miei salesiani li visitano ogni giorno, ma la
loro aspettativa è minima. E tra loro ho potuto vedere giovani che, nella
stessa prigione, erano malati terminali. Non avevano nessuna speranza. Solo
Dio.
Crocifisse
erano le ragazze in varie nazioni che ho visitato, costrette a lavorare dodici
ore al giorno in condizioni raccapriccianti. Abbiamo negoziato per permettere
loro di venire a scuola, ma i primi a resistere sono le famiglie perché perdono
uno stipendio (non importa quanto piccolo).
Crocifisse
sono state per molti anni le famiglie dei popoli Bororos e Xavantes che
rischiavano di perdere le loro terre in Brasile a causa della prepotenza dei
proprietari terrieri. Il nostro confratello salesiano don Rudolf Lunkenbein e
l'indio Simao (di cui vi ho già parlato) sono stati crocifissi a colpi di fucile
cercando di difenderli.
Centinaia
di bambini orfani che ho incontrato ad Aleppo sono stati crocifissi. Per una
guerra assurda per loro incomprensibile che li ha privati di famiglia, futuro e
speranza.
Crocifissi
per Gesù sono stati negli ultimi mesi i nostri salesiani César Antonio e
Fernando.
Crocifissi
da questo mondo sono gli uomini, le donne e i bambini annegati con i loro sogni
nel Mediterraneo, abbandonati dai trafficanti dopo aver pagato ingenti somme
per il “passaggio” ( che ironia, chiamare questo viaggio “passaggio”).
Crocifisso
è Óscar Alberto Martínez partito da El Salvador e morto nel Rio Grande
abbracciato alla sua bambina Valeria di due anni.
In
ogni continente e in tutte le nazioni ho trovato esseri umani crocifissi.
Vorrei
dirvi una cosa semplice: dobbiamo resistere a ciò che ci sembra comune,
abituale, naturale. Dobbiamo resistere a quelli che pensano che “questo è il
prezzo da pagare”. Nel linguaggio militare farisaico impiegato in tempo di
guerra si usa l'espressione: "gli inevitabili danni collaterali", ma
mai, MAI, una morte, la perdita di una vita umana può essere un danno
collaterale! E di fronte a tante crocifissioni dobbiamo avere uno sguardo e una
coscienza così vigili che non ci permettano di vederle come inevitabili. Dobbiamo
essere così vigili da condannare tutto ciò che è condannabile. Dobbiamo essere
così attivi da vedere cosa possiamo fare, dove e con chi possiamo unire le
nostre forze.
I
grandi della storia, i Santi grandi e semplici allo stesso tempo lo hanno
fatto. A cominciare dal nostro amato Don Bosco. Lottò per tutta la vita contro
ogni forma di ingiustizia e di sopruso.
amici miei: la prossima volta che contemplate un crocifisso, ricordate alcune di queste parole, poiché molto probabilmente, e lo dico con dolore, ci saranno ancora donne, uomini e bambini crocifissi.
„Ascoltaci Signore, salvaci!...”