african news:
Don Filippo Perin
Carissimi
amici, come state?
Spero bene, seguo sempre le notizie dall’Italia e sembrano sempre più
positive per quanto riguarda il codiv-19. Forza! per superare questo
momento.
Qui in Etiopia i casi ad oggi sono 272, quasi tutti nella capitale e
di persone arrivate da fuori, 110 sono già guarite e nessuno e’ in
terapia intensiva. Il governo ha chiuso da metà marzo le scuole e gli
uffici pubblici, bisogna tenere le distanze, salutarsi senza toccarsi,
in ogni posto in cui uno entra deve prima lavarsi le mani, niente
riunioni religiose, ne per i cristiani ne per i musulmani, anche se
noi nel nostro villaggio di Lare, abbiamo un permesso straordinario
del nostro sindaco e celebriamo la Messa all’aperto domenica, tutti
ben sparpagliati.
Speriamo che tutto questo possa fermare il diffondersi del virus,
penso aiuti che l’età media della popolazione in Etiopia e’ di 17
anni, quasi tutti giovani e pochi vecchi, mentre in Italia e’ di 44
anni, il clima più caldo, la costituzione abituata a superare sempre
tante difficoltà...
Intanto ci sentiamo uniti, tutta la nostra comunità ha un ricordo
nella preghiera giornaliero e soprattutto la domenica per chi nel
mondo sta passando serie difficoltà a causa del virus.
Qui sono arrivate le piogge che hanno portato un bel fresco, siamo
scesi a 30° durante il giorno, solo le zanzare adesso danno un po’
fastidio, il fango per le strade e qualche “insettone” non ben
identificato. E’ tornato a farsi vedere il nostro varano, un
lucertolone lungo quasi un metro che gira nel nostro terreno e un
piccolo scorpione trovato in casa.
Spero bene, seguo sempre le notizie dall’Italia e sembrano sempre più
positive per quanto riguarda il codiv-19. Forza! per superare questo
momento.
Qui in Etiopia i casi ad oggi sono 272, quasi tutti nella capitale e
di persone arrivate da fuori, 110 sono già guarite e nessuno e’ in
terapia intensiva. Il governo ha chiuso da metà marzo le scuole e gli
uffici pubblici, bisogna tenere le distanze, salutarsi senza toccarsi,
in ogni posto in cui uno entra deve prima lavarsi le mani, niente
riunioni religiose, ne per i cristiani ne per i musulmani, anche se
noi nel nostro villaggio di Lare, abbiamo un permesso straordinario
del nostro sindaco e celebriamo la Messa all’aperto domenica, tutti
ben sparpagliati.
Speriamo che tutto questo possa fermare il diffondersi del virus,
penso aiuti che l’età media della popolazione in Etiopia e’ di 17
anni, quasi tutti giovani e pochi vecchi, mentre in Italia e’ di 44
anni, il clima più caldo, la costituzione abituata a superare sempre
tante difficoltà...
Intanto ci sentiamo uniti, tutta la nostra comunità ha un ricordo
nella preghiera giornaliero e soprattutto la domenica per chi nel
mondo sta passando serie difficoltà a causa del virus.
Qui sono arrivate le piogge che hanno portato un bel fresco, siamo
scesi a 30° durante il giorno, solo le zanzare adesso danno un po’
fastidio, il fango per le strade e qualche “insettone” non ben
identificato. E’ tornato a farsi vedere il nostro varano, un
lucertolone lungo quasi un metro che gira nel nostro terreno e un
piccolo scorpione trovato in casa.
Abbiamo celebrato la Pasqua in modo ridotto, senza poter fare le
celebrazioni alla sera, ma solo di giorno e soprattutto il giorno di
Pasqua e’ stato speciale. Tanti ragazzi e giovani e tante mamme, i
battesimi li abbiamo posticipati più avanti. Abbiamo iniziato verso le
9.00 del mattino per concludere verso le 12.00, tra canti, danze,
discorsi e tanto entusiasmo. Ecco il messaggio di Pasqua: gli
apostoli sono scappati al vedere la croce, ma poi ritornano e
predicano il Vangelo e danno la vita per Gesù, cosa è successo tra la
croce e questo entusiasmo che è venuto dopo? Hanno visto Gesù vivo,
risorto, presente tra loro. Ecco l’augurio di Pasqua, vedere Gesù vivo
nella propria vita, nella famiglia, nella Chiesa e allora tutto
cambia, tutto si rinnova.
La gente in questo periodo sta pulendo dalle erbacce i piccoli terreni
che hanno e tra poco pianteranno il granoturco, zappando prima il
terreno. E’ un momento di lavoro comunitario, tutta la famiglia
partecipa e ci si aiuta anche tra le varie famiglie. Le mucche, gli
animali preferiti dai Nuer, tornato dal fiume e stanno vicino alle
loro capanne qui a Lare. Gli alberi si risvegliano e tutto diventa
verde per la pioggia.
L’aiuto di tanti amici ha portato alle famiglie del nostro villaggio
un regalo speciale, dell’utilissimo materiale per cucinare e mangiare,
piatti, bicchieri, posate, una caraffa, una bella pentola, un capiente
contenitore per l’acqua potabile da tenere nella capanna. Non potendo
radunare la gente, i ragazzi del nostro coro hanno distribuito tutto
il materiale portandolo nelle varie famiglie. E’ stato un bel regalo di
Pasqua.
Infine la settimana scorsa abbiamo inaugurato un nuovo pozzo a mano
per l’acqua. E’ stato fatto a circa 20 km da Lare, dove inizia una
grande radura che poi dopo qualche km porta al fiume Baro. I villaggi
sparsi attorno potranno usufruire finalmente di acqua potabile, prima
si servivano di quella del fiume. Stiamo ultimando la base di cemento
per rialzarla, ma la pompa già eroga della buona e abbondante acqua.
Abbiamo poi avuto la visita delle due dottoresse di Abobo, Maria e
Teresa e naturalmente una mattinata intera l’hanno passata a visitare
tutti la nostra gente, e che non avevamo detto niente, chi per una
cosa chi per un’altra; erano venute equipaggiate di medicine e alla
fine la domenica gli abbiamo detto un grande grazie per quello che
hanno fatto.
Quanti incontri stiamo facendo ogni giorno con la gente, chi per
cercare qualche soluzione per la capanna, porta, tetto, chi non ha la
casa e vive in affitto e vorrebbe una capanna tutta sua, chi cerca
lavoro, chi non ha niente da mangiare, vedova con dei figli, chi e’
ammalato e vorrebbe delle medicine, o almeno dei soldi per andare alla
clinica, qualche volta ci portano qualche malato grave che vuole
andare all’ospedale di Gambella ma non ha i soldi per pagare
l’autoambulanza e allora li mettiamo noi, chi per risolvere qualche
litigio con il vicino, chi vuole comprare le mucche per sposarsi ma
non ha i soldi, chi vuole solo parlare.... Facciamo sempre quello che
possiamo, in fondo siamo qui per condividere sia le gioie che le
difficoltà di questa gente, cercando di aiutarsi insieme.
Vi mando un saluto e un GRAZIE DI CUORE per tutto il vostro sostegno,
anch’io vi ricordo con affetto e con una preghiera da Lare, Etiopia.
Abba Filippo