Poesie ritmiche...
S'imprime l'andare,
" Non lasciarti
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Il Mare ci parla
Il movimento del mare con le sue onde sulla spiaggia offre, con un suo linguaggio ritmico, un messaggio, che si puo' indirizzare alla vita dell'uomo, che nasce e cresce, sviluppandosi nelle varie tappe dell'eta': dalla fanciullezza all'anzianita'.
L'uomo puo' vivere una vita che si adagia o si impegna pur nella monotonia del quotidiano e nel variare delle forze. Il mare con le sue onde sulla batigia, lungo la spiaggia, nella sua monotona riepetizione dei movimenti, sembra dare un invito alla persona umana perche' non perda il coraggio e continui, secondo le possibilita', a rendere ricco di speranza ogni istante della sua vita.
L'onda ti culla,
su e giu';
la barca traballa
sul mare stupendo
col sole e la nebbia.
Su... va l'onda
giù... va l'onda.
Quel sali
e quel scendi
bel bello,
che torna
e
comincia
di nuovo:
su giù,
su giù,
su giù...
s'imprime di dentro
nel cuore dell'uomo
che a lungo vi
vive
lì accanto,
a marina.
"Io
salgo, io scendo"
il mare
ti dice
o antico
abitante
sul
mare...
o nuovo
abitante
a lui
succeduto
or ora...."
Su e giù
sale e scende
nell'onda,
nel lento
del mare
respiro,
il mare.
s'imprime il tornare
nel cuore dell'uomo
e nuovo compare
un velo di vita,
insegnamento:
" Non lasciarti
cullare! riprendi
con forza e vigore!
tu cosa non sei,
ma vivi di grazia,
di fede, di forza
di mente che pensa
che vuole,
che vuole,
che agisce sapendo.
L'andare e il tornare
a te non si addice,
ma forza e volere
cosi ' il tuo vivere sia."
Simbolica l'onda
sospira e ripete
il suo dolce
movimento
perenne...
alla vita.
alla vita.
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Ho paura.
Ho paura!...
Ho paura di volervi bene
quando mi fate irritare.
Ho paura di cercarvi
quando voi mi fuggite.
Ho paura dì appassionarmi
per voi che ricusate
con altezzosa pretesa
il mìo povero aiuto
di uomo che tenta di dare
quello che spera di avere.
Non vorrei “essere per voi”
quando vi parlo dolente
del vostro rifiuto,
ma ho paura che presto
dalla vostra sarò,
appassionato di voi,
della vostra povertà:
perche’,lasciata la mia ricchezza,
mi sentirò di essere
uno di voi:
ricco di povertà suprema,
di una sete profonda,
di una sete profonda,
sete di Cristo,
sete di Dio.
Ho paura, ho paura
che presto vi ami dell'amore di un Dio
che si è perso nell'uomo
perché l'uomo fosse
perché l'uomo fosse
con Dio...Ho paura!?
Se non diviene evidente che ci muove solo l'amore del
prossimo per amore di Dio, la nostra azione riuscirà solo a irritare.
Se, personalmente, noi che esigiamo la conversione degli
altri, dessimo l'esempio di una conversione interiore!