Ci hai mai pensato che anche tu
hai bisogno del Barbiere?...
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La spiegazione a questo parlare lo trovi in un racconto di un mio amico D. P.
Don Bosco e' passato spiritualmente e in certo modo anche concretamente nelle case salesiane del Veneto ed ha lasciato ricordi e impressioni che aiutano a rivedere il proprio cammino di vita, a correggersi e a ritrovare ove sta la vera liberta' e la gioia.
Dopo aver letto una buona notte di Don Bosco ai suoi ragazzi, puoi decidere anche tu qualcosa di bene per te...Vedi un po'...
Vorrei tagliarvi i capelli
Aiutare a riconoscere e vincere
«L'educazione è cosa di cuore» diceva don Bosco.
Ma chi vuole veramente bene, nulla risparmia per favorire la crescita armonica e gioiosa di tutti i doni ricevuti.
Don Bosco fu un prete che seppe amare così.
Chiedeva ai suoi ragazzi di fidarsi di lui,
di lasciarsi correggere,
di permettere la «potatura» di cui parla anche il Vangelo.
Lavorava con i giovani e ben sapeva che
certe abitudini si troncano sul nascere,
altrimenti resteranno per sempre;
certi difetti, anche piccoli, si correggono subito:
se crescono possono diventare vizi.
Per questo, con il suo tono bonario,
una sera del gennaio del 1864, cosi' parlò ai suoi ragazzi nel solito e atteso incontro della «Buona notte»:
"DATEMI LICENZA DI TAGLIARVI I CAPELLI
Ho bisogno da voi che mi diate una licenza,
ma bisogna che me la diate tutti dal primo all'ultimo; cioè che mi permettiate di farvi il parrucchiere e tagliarvi i capelli a tutti.
Il parrucchiere non è abbastanza abile,
bisogna che ve li tagli io.
Se non facessi così,
vi verrebbero tanto lunghi da non potersi più tagliare,
perché, uniti insieme, formerebbero una corda con la quale
qualcheduno potrebbe tirarvi in qualche precipizio.
Vi ricordate che si legge nella storia come avendo i Romani tolte le armi ai Cartaginesi, costoro non avendo corde da mettere agli archi tagliarono i capelli alle loro donne, che li avevano lunghissimi e, intrecciatili, ne fecero delle corde?...
Ora io non voglio che i vostri capelli diventino delle corde.
Voi mi domanderete:
- Che cosa vuol dire ciò? Ecco.
Santa Teresa dice che anche l'anima ha i suoi capelli,
i quali, se si lasciano crescere, diventeranno corde.
Questi capelli dell'anima sono i difetti che ciascuno ha.
Sono piccoli da principio,sottili come un capello,
ma se non si tagliano quando incominciano a manifestarsi,
diverranno in breve così grossi,
così lunghi che il demonio ne farà delle corde per tirarvi alla rovina...
Questi difetti, questi vizi,adesso si possono facilmente tagliare; ma andando avanti diventano abito,mettono profonde radici, diventano corde.
...
Per esempio:
A uno salta la voglia di fumare e fuma nascostamente.
È un piccolo capello che cresce.
Se mi ascolta, se si persuade che è cosa dannosa,
se lascia questo capriccio, ecco il capello tagliato.
Se invece vuol continuare, si sottrae alla vista dei Superiori, si nasconde in luogo appartato, si abitua ai sotterfugi, viene il giorno che incontra qualche diavolo, ed ecco la corda che lo trae in perdizione... senza contare il danno che può riceverne la sanità.
Un altro ama i liquori, cerca di averne provvista nel baule, di quando in quando ne beve un bicchierino. Ecco il capello.
Se si lascia guidare da chi gli vuole bene, capirà che con ciò s'infiamma il sangue, e che non sono convenienti simili bibite a un giovanetto bene educato. Ed ecco il capello tagliato.
Se invece vuole continuare a dispetto degli avvisi, farà disordini, il sangue si accende, talora sarà mezzo brillo, le tentazioni assaltano, si cede
ed ecco la corda.
Vi è un tale che quando può avere roba da mangiare: salame, frutta, formaggio, è felice; mangia a tutte le ore: procura di aver sempre la provvista abbondante: se non ne ha, scrive ai parenti che gliene mandino.Ecco il capello.
Se obbedisce al superiore che gli dice di mangiare a pasto con certa misura, non fa indigestione, non fa malattie. Ma se si lascia vincere dall'appetito, con lo stomaco pieno non può più studiare... a poco a poco aborre dall'applicarsi perché ciò gli fa male, si da alla poltroneria... l'ozio è il padre di tutti i vizi.
Ed ecco la corda.
Vi sarà un giovane il quale talora ha un po' di rispetto umano nello star composto in Chiesa, nel farsi bene il segno della croce, nell'andare con certa frequenza ai Santi Sacramenti.
Poveretto! Se non cambia, sappia, in primo luogo, che Dio conosce l'interno dell'animo suo e poi questo rispetto umano gli farà trasgredire l'obbligo della messa, del far vigilia, quando sara' fuori dell'Oratorio.
Ed ecco la corda e che corda!
E così andate avanti discorrendo...
Si comincia dal poco e si va al molto.
Si comincia dalla bugia e si finisce con il calunniare i compagni,
quando non si sa come scusarsi.
Il capello della disobbedienza finisce
con le corde di certi vizi e peccati.
Insomma - terminava Don Bosco - aiutatemi a correggervi delle mancanze leggere con la vostra buona volontà...
Lasciatemi tagliare questi piccoli capelli e il demonio non riuscirà ad afferrarvi e a trascinarvi a casa sua."
...
«Queste parole uscivano da un cuore pieno di una tenerezza indescrivibile per quelli che la Divina Provvidenza gli aveva affidati»,
Nelle sue mani, sicure e delicate, l'operazione di «taglio» trasformava e formava quei «buoni cristiani e onesti cittadini» che, usciti anche da situazioni difficili, seppero far crescere la propria dignità di persone e onorare la società e la Chiesa, formò autentici capolavori di onestà, professionalità, santità.
Oggi, certamente
i «capelli» da tagliare sono più robusti, più ingarbugliati e «colorati» così da farli apparire meno pericolosi e più secondo i tempi.
Ed i giovanissimi sono forse meno disposti a farseli «tagliare».
Ma col crescere - l'esperienza di questi tempi lo dimostra fin troppo tragicamente - diventano catene che umiliano, corde che strangolano. Più che mai l'intervento tempestivo è urgente.
Sempre che i giovani si fidino, abbiano la fortuna di trovare ancora un qualche don Bosco “barbiere” schietto e sapiente, coraggioso e abile.
• Per realizzare un «taglio vincente» occorre davvero essere educati nel cuore per poi essere educatori del cuore.
Cosa mi frena per un rapporto educativo aperto e positivo nel mio agire?
Ho il coraggio di trovare per me un “Don Bosco barbiere?”