... alcuni pensieri di Don Quadrio...
Apostoli
Non abbiamo nemici da sconfiggere, ma fratelli da conquistare.
A noi sta entrare per la porta dell'uomo per uscire dalla porta di Dio!
Sacerdoti
Le virtu'per la maturazione di un sacerdote sono:
la sincerita', l'amabilita', l'accondiscendenza, la generosita',
la padronanza assoluta di se',
l'alacrita' nell'azione, la calma imperturbabile nei contrattempi, la fiducia incrollabile,la costanza nei propositi, la forza di volonta' che sa volere con chiarezza e pacata irremovibilita'.
Uomini mortali
Chi giudichera' e decidera' la nostra sorte eterna non e' un nemico od un estraneo, ma e' il nostro fratello maggiore che, per salvarci, ha affrontato gli strazi del Calvario e ci ama piu' di quanto noi amiamo noi stessi.
San Francesco di Sales diceva che nel giorno del Giudizio preferiva esser giudicato da Dio che dalla propria madre.
Basta riconoscersi peccatori ed abbandonarsi con fiducia all'incommensurabile bonta' di Dio per assicurarci il
perdono e la salvezza. E' cosi' bello non sentirsi " in pari" con Lui, ma bisognosi della sua misericordia, sentirsi perduti ed insieme salvati da Lui che e' venuto a salvare i perduti.
Vi e' poi un rimedio infallibile, non per sopprimere, ma per dominare e addolcire questo pensiero, ed e' quello di offrire ogni giorno la propria agonia e morte con lo stesso amore e per le stesse intenzioni che ebbe Gesu' in Croce
Per un cristiano morire non e' un finire, ma un incominciare; e' l'inizio della vera vita' la porta che introduce nell'eternita'. E' come quando dietro il filo spinato del campo di concentramento risuona l'annuncio sospirato. Si ritorna a casa.
Morire e' socchiudere la porta di casa e dire: "Padre mio, eccomi qui. Sono arrivato!"
E' si' un salto nel buio; ma con la sicurezza di cafere nelle braccia del Padre celeste.
I morti non sono creature annientate, ma creature superviventi.
Il timore della morte e' un fenomeno naturale ed istintivo. Non si tratta di sopprimerlo del tutto, ma di dominarlo e di addolcirlo.
Si tratta di trasformarlo da un'ossessione angosciosa in olocausto consapevole e amoroso.
E' molto bello senza dubbio e forse commovente chiamare la morte: "l'ultima pagina del libro", ma e' andare contro verita'
Oh, come piu' vero e piu' grandioso e' il linguaggio della Chiesa per la quale il giorno della morte dei santi e' la "prima pagina del libro".
Cosi' Don Quadrio.
E Santa Teresina del Bambino Gesu' diceva:
"Se oggi non sei preparato a morire, temi di morire male".
Prepariamoci allora.
Altri pensieri.
Educatori
"Nulla arriva al centro del cuore, se non parte dal cuore".
Cristiani.
"Fa parte del diventare cristiani l'uscire dall'ambito di cio' che tutti pensano e vogliono, dai criteri dominanti, per entrare nella luce della verita' sul nostro essere e, con questa luce, raggiungere la via giusta".
(Benedetto XVI.mo)
Apostoli
Non abbiamo nemici da sconfiggere, ma fratelli da conquistare.
A noi sta entrare per la porta dell'uomo per uscire dalla porta di Dio!
Sacerdoti
Le virtu'per la maturazione di un sacerdote sono:
la sincerita', l'amabilita', l'accondiscendenza, la generosita',
la padronanza assoluta di se',
l'alacrita' nell'azione, la calma imperturbabile nei contrattempi, la fiducia incrollabile,la costanza nei propositi, la forza di volonta' che sa volere con chiarezza e pacata irremovibilita'.
Uomini mortali
Chi giudichera' e decidera' la nostra sorte eterna non e' un nemico od un estraneo, ma e' il nostro fratello maggiore che, per salvarci, ha affrontato gli strazi del Calvario e ci ama piu' di quanto noi amiamo noi stessi.
San Francesco di Sales diceva che nel giorno del Giudizio preferiva esser giudicato da Dio che dalla propria madre.
Basta riconoscersi peccatori ed abbandonarsi con fiducia all'incommensurabile bonta' di Dio per assicurarci il
perdono e la salvezza. E' cosi' bello non sentirsi " in pari" con Lui, ma bisognosi della sua misericordia, sentirsi perduti ed insieme salvati da Lui che e' venuto a salvare i perduti.
Vi e' poi un rimedio infallibile, non per sopprimere, ma per dominare e addolcire questo pensiero, ed e' quello di offrire ogni giorno la propria agonia e morte con lo stesso amore e per le stesse intenzioni che ebbe Gesu' in Croce
Per un cristiano morire non e' un finire, ma un incominciare; e' l'inizio della vera vita' la porta che introduce nell'eternita'. E' come quando dietro il filo spinato del campo di concentramento risuona l'annuncio sospirato. Si ritorna a casa.
Morire e' socchiudere la porta di casa e dire: "Padre mio, eccomi qui. Sono arrivato!"
E' si' un salto nel buio; ma con la sicurezza di cafere nelle braccia del Padre celeste.
I morti non sono creature annientate, ma creature superviventi.
Il timore della morte e' un fenomeno naturale ed istintivo. Non si tratta di sopprimerlo del tutto, ma di dominarlo e di addolcirlo.
Si tratta di trasformarlo da un'ossessione angosciosa in olocausto consapevole e amoroso.
E' molto bello senza dubbio e forse commovente chiamare la morte: "l'ultima pagina del libro", ma e' andare contro verita'
Oh, come piu' vero e piu' grandioso e' il linguaggio della Chiesa per la quale il giorno della morte dei santi e' la "prima pagina del libro".
Cosi' Don Quadrio.
E Santa Teresina del Bambino Gesu' diceva:
"Se oggi non sei preparato a morire, temi di morire male".
Prepariamoci allora.
Altri pensieri.
Educatori
"Nulla arriva al centro del cuore, se non parte dal cuore".
Cristiani.
"Fa parte del diventare cristiani l'uscire dall'ambito di cio' che tutti pensano e vogliono, dai criteri dominanti, per entrare nella luce della verita' sul nostro essere e, con questa luce, raggiungere la via giusta".
(Benedetto XVI.mo)