I fioretti di Papa Francesco
si tingono di teologia della speranza.
Scrive
una fonte cristiana sufficientemente attendibile di Bacau Romania (1):
Il Papa Francesco ha cominciato a celebrare la Santa Messa nella Casa “Santa Marta" alla presenza di
gruppi impegnati nel Vaticano. I messaggi appassionati sono divenuti un segno
caratteristico del suo Pontificato. Tuttavia queste sue prediche non ufficiali
hanno generato una certa confusione nel modo di pensare dei funzionari del
Vaticano, che non sono sono rassicurati nel loro modo di rapportarsi con le
candide denunzie che Egli fa al trionfalismo, al carrierismo e all’orgoglio
nella Chiesa.
Ed
ecco che una affermazione recente, che riguarda il fatto che gli atei possono
trovar salvezza per mezzo delle opere buone, ha suscitato numerose controversie
nel settore cattolico, generando sospetti circa la teologia del nuovo Papa.
Un
Vaticanista avrebbe chiarificato in proposito che la Chiesa afferma chiaramente
che gli atei non si salvano e che i non Battezzati pure non possono salvarsi...
Non e’
sufficiente per salvarsi fare opere buone e chi non accetta la Chiesa conoscendola, non
puo’ salvarsi.(2)
A
parte che il calore carismatico del Santo Padre e l’afflato ascetico del Padre
che ama i suoi figli anche lontani da’ una carica inusitata alle sue parole ed
un afflato mistico al suo discorso, difficilmente inquadrabile negli schemi
consueti della norma..., pur tuttavia e’
bello leggere i documenti del Concilio Vaticano secondo, per capire il senso
delle parole del Papa, che certamente non pecca di Teologia!..
Nella Gaudium et spes , nr. 19-21 si parla espressamente dell’ateismo e si distinguono diverse situazioni di atei e diverse cauze dell’ateismo, tra le quali quella della mancata testimonianza dei Cristiani.
Si
dice tra l’altro che ci sono atei “ che si creano una tale rappresentazione di
Dio, che cio’ che essi rifiutano non e’ affatto il Dio del Vangelo “...Si dice
anche che “perfino la civilta’ moderna...in quanto troppo irretita nella realta’
terrena, puo’ rendere spesso piu’ difficile l’accesso a Dio.” E ancora si
aggiunge; “ Senza dubbio coloro che volontariamente cercano di tenere lontano
Dio dal proprio cuore e di evitarte i problemi religiosi, non seguendo l’imperativo
morale della loro coscienza, non sono esenti da colpa”. Il Concilio afferma in
tal modo il valore della coscienza e della responsabilita’ umana.
E
allora?... Se i primi, di cui si parla, non hanno coscienza del loro male, ma
compiono opere buone, e’ chiaro che in essi opera quel Dio nascosto che essi
non conoscono e non conoscendo non rifiutano... Quegli “atei” sono tali solo di
nome; e noi possiamo o no sperare che si salvino?...
Il
cuore del Papa si riferiva certamente a loro e a tutti i Cristiani di desiderio
che la Provvidenza
accoglie nel suo Paterno amore redentore.
Dice
infatti la Lumen Gentium
al nr. 16:
“ Ne’ la Divina Provvidenza
nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati
alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio e si sforzano, non senza la Grazia divina, di
raggiungere la vita retta. Poiche’ tutto cio’ che di buono e di vero si trova
in loro, e’ ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il
Vangelo”(3).
Non
possiamo allora se non dichiarare al Santo Padre il nostro grazie per la
chiarezza sempre piu’ profonda che egli suscita nel nostro cuore circa la Bonta ’ del Signore e per la
speranza suscitata in tanti cuori ancora “lontani”, degli atei appunto!
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(1) Semnele
Timpului , 15 giugno 2013:” La Casa Sfânta Marta, Francisc a început să oficieze
zilnic mesa, în prezența a diferite grupuri de angajați ai Vaticanului.
Mesajele provocatoare și pline de culoare au devenit un semn distinctiv al
pontificatului său. Cu toate acestea, predicile informale ale lui Francisc au
generat o oarecare confuzie în rândul oficialilor Vaticanului, care nu sunt
încă siguri cum să se raporteze la denunțările candide ale acestuia la adresa
triumfalismului, carierismului și mândriei Bisericii. În plus, o afirmație recentă
privind faptul că ateii
pot fi mântuiți
prin fapte bune a
stârnit numeroase controverse în cadrul catolicismului, generând suspiciuni cu
privire la teologia sa.”
(2)Semnele timpului, 28 maggio 2013: „ x.. a
corectat afirmaţia Papei - care spusese în timpul slujbei că şi ateii sunt
capabili să facă bine şi, prin urmare, pot fi mântuiţi - şi a afirmat că cei
care nu cred în Dumnezeu „tot ajung în iad". Preotul a explicat că „a face
bine nu este suficient pentru ca cineva să fie mântuit". În plus, x.. a
afirmat că toţi cei care ştiu de existenţa Bisericii Catolice, dar refuză să
facă parte din ea, nu pot fi mântuiţi. “
(3) Ecco le opere buone degli „atei”…!