dituttounpoco

Benvenuto a salire
con me il Monte del Signore.

sabato 30 marzo 2013

Fioretti di (San) Francesco Primo

Am
Bacau 30 marzo.
Conosciamo il libro dei Fioretti di San Francesco. Potremmo cominciare a scriverne uno 
di un nuovo "Santo": Il Santo Padre Francesco.

Ecco una testimonianza viva che ha origine da un confratello 
della nostra Congregazione salesiana.




Vaticano - A pranzo dal Papa

Don Maurizio Verlezza, direttore della comunità del postnoviziato di San Tarcisio di Roma, ha avuto il 28 marzo, un inaspettato invito a pranzo.

 Questo e' il  resoconto di una giornata certamente indimenticabile per lui.

- Solo pochi giorni fa un benzinaio vicino casa mi aveva detto: “ah don Mauri’, sai che questo mi piace un sacco; quando lo vedi salutamelo!”. Ero stupito che quell’apprezzamento venisse proprio da lui che si reputa ateo e miscredente. Mai avrei pensato che solo pochi giorni dopo avrei pranzato accanto al Santo Padre. Ho mantenuto la promessa fatta al benzinaio.

Mercoledì, per diverse volte, avevano cercato di raggiungermi telefonicamente dalla Segreteria di Stato per invitarmi a pranzo. Avevo il cellulare spento perché ero agli esercizi spirituali a Greccio, nella terra francescana. In serata mi raggiunge mons. Angelo Becciu, e mi invita a pranzare il giorno dopo 
con il “grande capo” senza  aggiungere altro;
 mi dice solo di farmi trovare alla porta Sant’Anna 
il giorno dopo alle ore 12.30.

Ieri, fedele all’appuntamento, vengo accompagnato, insieme a don Antonio Petrosino salesiano, delegato regionale del CNOS-Fap, ad altri 5 sacerdoti romani, nell’appartamento di mons. Becciu. Ero sicuro che avrei incontrato il card. Tarcisio Bertone, ma con grande sorpresa scopro che 
il “grande capo” era proprio il Santo Padre. 
Ancora adesso mi sembra un sogno: 
pranzare con Papa Francesco!

È stato un pranzo semplice e cordiale, fatto di quotidiani racconti della vita dei preti a Roma. Era stato il Santo Padre ad esprimere il desiderio a mons. Becciu di pranzare insieme ad alcuni sacerdoti romani, il giorno della festa del Sacerdozio.

Insieme a don Petrosino abbiamo parlato a lungo della missione dei salesiani con i ragazzi delle periferie romane e il Santo Padre ci ha ricordato del suo amore per Maria Ausiliatrice e del dono della statua che gli ha fatto pochi giorni prima il Rettor Maggiore. Abbiamo ricordato della sua passione per il calcio e per la squadra argentina del San Lorenzo, fondata da un salesiano con i ragazzi di strada.

È rimasto in un ascolto profondo davanti ai nostri racconti vocazionali e ha chiesto della situazioni di povertà della città di Roma, che sono state ben illustrate dal responsabile della Caritas diocesana. 
Gli unici due religiosi eravamo don Antonio ed io, oltre al presidente della Caritas della Diocesi di Roma, erano presenti vari parroci di Roma tra i quali uno che ha lavorato per tanti anni come prete operaio e ora anima una parrocchia della periferia di Roma.

Alle ore 14.45 ci ha salutati.
Ho provato ad inchinarmi per baciargli la mano, ma lui mi ha abbracciato e mi ha detto “Prega per me e salutami i salesiani.”; si doveva congedare da noi per prepararsi alla celebrazione del Giovedì Santo al carcere minorile di Casal del Marmo.-

(Questa testimonianza e' confermata dalle notizie di Zenit e ci proviene dal nostro Segretartio Ispettoriale, via internet.)

lunedì 25 marzo 2013

Siamo con te. A Papa Francesco





Papa Benedetto XVI.mo ci diceva che, dopo lunga preghiera aveva capito che Gesu' gli chiedeva questo atto di umilta' e di coraggio: le dimissioni per il bene di una rinascita nella Chiesa.
Il nostro cuore forse ha avuto un palpito di dolore e di dubbio, ma subito l'incertezza e il dubbio e' svanito perche' nel Papa, che Santa Caterina da Siena chiamava il "Dolce Gesu' in terra", parla a noi Gesu'. Dunque era Gesu' che voleva quello e Lui sa quale e' il bene della Chiesa e del Mondo.
E lo splendore spirituale e morale del nuovo Papa ci conferma nella speranza che le parole del Papa precedente, Benedetto XVI.mo, avevano suscitato in noi.
Rimangono scolpite nel nostro cuore le parole di Francesco primo, il 266.mo Papa  nella Chiesa di Cristo che ha sede in Roma: "Cari giovani non lasciatevi rubare la speranza!".."Arrivederci a Rio!"...Preparatevi!..
"Buon Cammino!"
E nel cammino della vita noi riprendiamo con speranza e gioia il nostro andare.

Per questo , ecco una  poesia e di speranza.


Mondo




Ho sfogliato la pagina del mondo
e l'ho subito chiusa,
inorridito;
Ho detto: il mondo e' cattivo!
Incendi, guerre, uccisioni,
ferimenti, percosse, malvagita'...
Che tristezza...!
C'e' ancora qualcosa di buono 
nel mondo?...
Il mio cuore gonfio 
piangeva di dolore, 
di rabbia, di orrore!...
E' questo il mio mondo?...
Ho girato lo sguardo:
via quella pagina,
via!...mai piu'!
Ed ecco! il mio occhio
si volse su,
alla parete, 
in alto:
era Gesu' 
in Croce.
Sotto, sul tavolino
un'immagine pia
della Vergine
Maria.
E li',... a me vicino
li' accanto,
scorsi una foto e vidi e sentii:
la mamma, la mamma mia!
Occhi ridenti,
belli.
splendenti!
Dolce sul labbro un sorriso.
La sorellina
le era in braccio:
teneva serena un biscotto 
in mano,
piccola mano di bimba,
lo sguardo intenso 
verso di me...
Alle mie spalle
dalla Tivu
bianca e festosa
una persona:
il Papa!
Egli abbracciava 
un popolo intero,
una folla festante
e  sul volto aveva  il sorriso...
Fu allora...
Il mio cuore  chiuso
si sciolse:
il mio sguardo interiore 
cambio'.
No!
C'e' il mondo cattivo,
e non manca il mondo  buono,
ed e' vasto:
piu' grande,
aperto e sereno,
immenso.
Di esso poco si parla,
ma c'e',
ma splende:
e' li',
davanti agli occhi!
che la Tivu 
ha chiuso
ai piu'.
Occhi dai giornali
annebbiati;
orecchi, dal frastuono
ovattati.
...
"Giovani non lasciate
che la speranza 
e la gioia di Cristo 
dal cuore
vi siano  rubate!"

Si e' aperta una porta,
si e' iniziato un cammino 
verso la luce
che al Sole e' sorta.

Ho capito!...
"quando un albero cade,
immenso e' il frastuono:
ma una foresta che cresce
nessuno la sente."
Cosi' e' il mondo...

Guardando ora  
le braccia di Cristo
in Croce spalancate
e pietosa l'immagine
della Vergine pura; 
ricordando il calore 
e l'affetto 
dei mie cari,
Il tutto riflesso 
nella bianca figura 
ridente e paterna
di Papa Francesco,
ritrovai il colore del mondo,
ho rinnovato il sorriso,
mi sono sentito sicuro.
Ho ritrovato la speranza,
ripresi il cammino.
...Compresi allora
che il mondo
ritornera'
buono.