dituttounpoco

Benvenuto a salire
con me il Monte del Signore.

martedì 25 marzo 2014

I Salesiani di Don Bosco hanno il loro decimo successore di Don Bosco.


"Carissimo, tu non devi essere un altro Don Chavez, ma Don Bosco. Non il successore di Don Chavez, ma il successore di Don Bosco!"
Cosi' il Rettor Maggiore dei Salesiani Don Pasqual Chavez diceva al suo successore, il Decimo di Don Bosco, appena eletto dall'assemblea Capitolare, oggi il 25 marzo 2014.

 Don Pascual Chávez, Presidente dell’Assemblea, chiamato vicino a sé Don Ángel, così si è espresso: “Carissimo Don Ángel, Dio attraverso i confratelli ti ha chiamato oggi per essere il successore di Don Bosco. Tu sei chiamato non a conformarti o configurarti con il Rettor Maggiore, né con Don Vecchi, né con Don Viganó. Tu sei il successore di Don Bosco, non di Don Chávez. Dunque, a nome dell’assemblea capitolare ti domando se accetti”.
Con animo commosso, Don Ángel ha preso la parola in lingua spagnola: “Mi abbandono nel Signore e chiediamo a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice che ci accompagni e mi accompagni, nella fraternità dei salesiani e con la Congregazione, e con fede accetto”.
Immediatamente dopo il nuovo Rettor Maggiore ha cominciato a ricevere l’abbraccio di ogni Capitolare.

Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, Spagna; ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.
Originario dell’Ispettoria di León, è stato Delegato di Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, membro del Consiglio e Vicario ispettoriale e, dal 2000 al 2006, Ispettore. È stato membro della commissione tecnica che ha preparato il Capitolo Generale 26. Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, incarico che ha mantenuto fino ad ora; in virtù di questo suo ruolo ha anche avuto modo di conoscere e collaborare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.
Ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia.
Lo scorso 23 Dicembre era stato nominato Superiore della nuova Ispettoria della Spagna Mediterranea, dedicata a “Maria Ausiliatrice”; un incarico che evidentemente don Fernández Artime non potrà più assumere, dovendo svolgere il Ministero di Padre per tutta la Famiglia salesiana. (Notizie ANSA Salesiani)

Anche noi ci uniamo nella preghiera e nel ringraziamento al Signore alla gioia dei Confratelli Salesiani e facciamo a Don Angel gli auguri  di un fecondo lavoro a pro delle anime specialmente dei giovani e dei confratelli, nella Chiesa di Gesu' con il cuore di Don Bosco!





lunedì 24 marzo 2014

Un incontro che puo' cambiare la vita

La nostra Annunciazione 
Leggiamo nel  Vangelo secondo Giovanni(Gv 4,5-42): 
 «In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere»…

L’incontro con Gesu’ trasforma la donna che trova  finalmente cio' che il suo cuore le stava gridando da tempo:  qual e' il senso della mia vita?... e' proprio qui la tua felicita’?... come puoi fare per esser veramente e pienamente felice…?...e
ma sei proprio tu al centro del mondo?...
Ma perche’…perche’…?

La donna fu trasformata:
 lasciò la sua anfora, con la quale veniva a prendere l’acqua, e corse in città a raccontare la sua esperienza straordinaria. Era entusiasta, perché era andata a prendere l’acqua del pozzo e “aveva trovato l’acqua viva della misericordia che zampilla per la vita eterna”.
Per questo lascia anche la sua anfora sostegno giornaliero della sua sopravvivenza, lascia tutto un passato di scelte e di errori sbagliati…

…e, continua il Vangelo di Giovanni:
”La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?».

 Uscirono dalla città e andavano da lui.
La gioia dell’incontro ha riempito la sua vita, tutto cio' e' superiore ad ogni aspettativa e non puo’ essere taciuto, devono saperlo tutti, tutti!

«Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava:
- Mi ha detto tutto quello che ho fatto….
E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni».

Cosi’ anche noi, quando facciamo questa scoperta straordinaria dell’incontro con Gesu’…

.... Molti di più credettero  e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Come la Samaritana non dobbiamo fare centro della nostra scoperta la nostra persona,  bensi’ la scoperta stessa: Gesu’.
 E' Lui che deve condurre e conquistare i cuori e condurli alla gioia e, a loro volta, all’annuncio dell’evento meraviglioso che sconvolge la vita e  fa entusiasti della gioiosa scoperta.

...
E ‘ cosi’ allora che, come per la Samaritana e,  ad imitazione dell’Annunciazione a Maria, anche per noi si realizza una grande verita’:
ognuno di noi ha avuto una  “annunciazione”  personale.
Un incontro personale con il Dio Amore che salva

Se esaminate la vostra vita passata, troverete un’esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò, ma, ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale..., sia essa la scuola che avete frequentato,un professore, un adulto, un libro che avete letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti uniti o un ritiro che avete fatto.
 Era il Dio al pozzo di Sichem!
 il Dio di Maria di Nazaret che si annunciava a voi.
 Voi avete dunque avuto una “vostra” annunciazione.

 E se non avete risposto “sì”, o se avete pronunciato soltanto un “sì” timido? 
Basta riconoscere l’annunciazione ora 
e cercare di recuperare il tempo perduto vivendo per Dio e per gli altri. 

“Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.( 
www.lachiesa.it/liturgia)

... 
La Samaritana aveva trovato l’acqua che cercava da sempre. Aveva trovato il Messia che non la giudicava, non la condannava, non la rifiutava, e gli aveva cambiato la vita.
 “Perché ogni incontro con Gesù ci cambia la vita, sempre”.

Col cuore sentiamo la voce di Gesù che ci offre un’altra acqua, che ci avvicina al Signore: siamo chiamati a riscoprire l’importanza e il senso della nostra vita cristiana, testimoniando poi la gioia dell’incontro con Gesù”.

“Quante cose meravigliose sa fare il Signore nel nostro cuore,
quando noi abbiamo il coraggio di lasciare da parte la nostra anfora”,
( papa Francesco).


Sono parole e riflessioni che riempiono il cuore di buona volonta’ e di speranza nuova…