dituttounpoco

Benvenuto a salire
con me il Monte del Signore.

mercoledì 22 febbraio 2017

Don Bosco inedito



I pennini e Don Bosco





Erano nello studio 

In cattedra l'assistente. Era un chierico. Nei banchi un bel numero di ragazzi stavano studiando. Uno di loro avendo terminato i compiti e non sapendo che fare si occupava con dei pennini. Giocava con loro. L'assistente lo guarda. Lo richiama al dovere più volte. Scende dalla cattedra e gli si avvicina. "Perché invece di studiare giochi con i pennini?"
" Ho finito i compiti e non so cosa fare!"
"Beh, non ti accorgi che disturbi giocando con i pennini!?..Mettili via e fai qualche lettura."
Il chierico torna verso la cattedra. Ma il ragazzo continua a giocare con i pennini. Di nuovo ammonisce il ragazzo, ma appena si volta il ragazzo che aveva rimesso in tasca i pennini inizia di nuovo a giocare con quelli...
L'assistente prende una decisione severa. Chiama il ragazzo e lo accompagna alla camera di Don Bosco al secondo piano. Bussa. Don Bosco li fa entrare e chiede benevolmente che cosa sia successo. Il chierico spiega che con quel ragazzo non si può continuare a studiare, perché fa rumore con dei pennini e disturba tutti gli studenti. Richiamato continua a giocare e non la smette. Per questo l'ha condotto da Don Bosco.
Don Bosco lo invita a tornare ad assistere nello studio, perché lui avrebbe parlato con il ragazzo.
Quando il giovane chierico se ne è andato Don Bosco parla amabilmente con il ragazzo:
- Che è successo?..Cosa facevi?
Il ragazzo non risponde.
 Allora Don Bosco gli dice:
 -Sai che ti voglio bene. Rispondimi e dimmi un po' cosa facevi con i pennini? perché non studiavi?...Parlami, sai che so mettere le cose a posto. Non aver paura!..
Il ragazzo finalmente apre la bocca:
-Suonavo una musichetta con i pennini?!
- Ma bravo!... E come facevi?!...
-...
-Su', mostrami come facevi?..Come potevi fare una musichetta...!?
-Ecco...!
Il ragazzo tira fuori i pennini dalla tasca e li infila chi più, chi meno nel legno del bordo della scrivania di Don Bosco. Poi li tocca leggermente e.. suona una musichetta!
- Ma bravo!..- dice Don Bosco - Ho capito....Però adesso metti i pennini in tasca e vai nello studio. E leggi tranquillo qualche cosa finché sarà tempo di andare in cortile. Comportati bene d'ora in poi.
- Sì, Don Bosco!.
E quello se ne va.
Don Bosco tira fuori il borsellino dei soldi e guarda...Vuoto!...
Apre un cassetto della scrivania per cercare dei soldi e non ne trova. Vuoto!..
Non aveva soldi quel giorno, come in tanti altri. Ma...
Don Bosco si alza dalla sedia della scrivania e prende il cappotto. Lo mette sul braccio, anche se fuori faceva fresco ed esce. Va al mercato. Lì c'era un rigattiere che comperava di tutto.
Don Bosco gli vende il soprabito. Con i soldi che ha, va da uno che vendeva strumenti musicali e compra una modesta spinetta da pochi soldi. Torna a casa e pone lo strumento musicale vicino allo studio, ma sotto le scale, di modo che, se qualcuno suonava lo strumento musicale non disturbasse lo studio.
Poi va nello studio e si avvicina al ragazzo irrequieto di prima.:
- Vieni con me!...
... Vedi questo strumento musicale? D'ora in poi potrai suonarlo tu, quando, finiti i compiti, avrai ancora spazio per fare altro. Potrai uscire dallo studio con il permesso dell'assistente e verrai qui ad esercitarti.
Quel ragazzo era Giovanni Cagliero, che diverrà musico, sacerdote, Vescovo missionario e Cardinale. E l'assistente era Don Rua, il primo successore di Don Bosco, ora Beato.

In questo episodio si vede il tatto di Don Bosco nel trattare con i ragazzi, nel cogliere le loro doti e nell'aiutarli a farle crescere per il bene di tutti.
Il rigattiere intanto, avendo saputo che colui che gli aveva venduto il cappotto era Don Bosco, andò all'Oratorio e diede indietro il cappotto a Don Bosco.



Bello!

Lo racconta un coadiutore salesiano di Valdocco, Torino