dituttounpoco

Benvenuto a salire
con me il Monte del Signore.

domenica 23 agosto 2020

Chi sono io per voi?




Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen  
 (Ro.11,36).

Domenica 21.ma , il 23 agosto 2020.

«Ma voi, chi dite che io sia?».

Non è una domanda superficiale.
La situazione e l’ambiente, le persone e tutto ciò che Gesù dirà, rivela che non si tratta di una domanda occasionale, superficiale.
E’ una domanda impegnativa anche perché la risposta sarà occasione dell’origine della Chiesa: “ A Te darò le chiavi del Regno dei Cieli …”
Non è nemmeno una domanda posta all’inizio di un discorso, ma alla fine di una esperienza di vita. E’ un domanda seria, che ha avuto un periodo di preparazione.

Nell’episodio ci sono giudizi e pensieri diversi sul conto di Gesù, ma il centro è la risposta di Pietro che appare fondamentale, perché è proprio quella che Gesù riconosce autentica e vera.

Quella risposta presuppone che Pietro si sia fatta una domanda esistenziale che è universale al cuore umano. La domanda è:“Tu mio Dio, che esisti eterno, chi sei?!...
A questa domanda giacente nel profondo del cuore di ogni uomo, Pietro certamente aveva già  dato la sua risposta, dimostrando di intuire chi fosse il vero Dio. Pietro comprendendo che Gesù è un Dono e che Dono!la Parola di Vita eterna, riconosce che Gesù - Dono viene da Dio e che Dio, che dona a noi Gesù, non può farlo se non per amore. Questo pensa Pietro: Gesù è il Dono di Dio, ma il Dono che è Gesù è un dono di così grande valore che non può venire se non da Dio che ci ama. E’ convinto perciò che, Colui che ci dà questo Dono eccezionale non può essere se non Dio e un Dio che ci ama. Pietro capisce inoltre che se Dio ci dà un Dono così di grande valore, l’amore con cui Dio ci ama è di una estrema tenerezza. Comprende inoltre che “l’estrema tenerezza” di questo Dio, che si prende cura di noi, è la causa della Salvezza, quella che noi aspettiamo. Pietro conclude allora che Dio è Amore che amandoci si rende presente, accanto a noi per darci salvezza e la gioia eterna; da qui parte la sua convinzione che “ Gesù è il Cristo Salvatore e il Figlio di Dio!”, Dio stesso e lo proclama: “Tu sei! …Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente!”.
Pietro giunge alla fede di quella risposta, perché coltivava nel suo cuore l’idea giusta circa Dio: Dio è Amore fedele, personale,gioioso, tenero ed eterno, amico, accanto a noi, che vuole la nostra felicità eterna.
-         Un giorno fu chiesto ad un bambino nell’ora di catechismo in Parrocchia: “Chi è Dio per te?”. Il bimbo sbalordì tutti con la sua risposta: “Dio è una danza di gioia!”

Quel bimbo aveva ragione. Nella danza c’è gioia, c’è tenerezza, c’è comunione di amicizia, c’è dono di sé, c’è bontà e amore. La Sacra Scrittura ce lo conferma: il Dio vero è il Dio della brezza lieve che si rivelerà una sera allo stesso Elia; il Dio della tenerezza, della serenità, della pace, della gioia, della comunione di amicizia, del dono di sé, dell’amore fedele, sempre accanto a noi, non lontano. Questo è Dio. E Pietro lo sa.
Solo la presenza di questo Dio nel tuo pensiero e nel tuo cuore può farti capire come a Pietro, che Gesù è la Via, la Verità, la Vita per noi, Il Figlio di Dio, Dio stesso.
Nel Vangelo Gesù lo dice a Pietro: “ né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”.

Ed è proprio per questo che Gesù “allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo”. Il primo passo che deve fare la gente per conoscere, riconoscere, scegliere e amare Gesù nella propria vita, portando la croce dopo di Lui, è quello di capire chi è Dio: è Padre accanto a ciascun uomo:Dio accanto a Te, come Padre. L’Origine della fede in Gesù sia per Pietro che per noi, come per tutti, è la retta conoscenza di Dio, cioè l’accoglienza nel nostro cuore di quel Dio che è gioia, vicinanza, tenerezza, comunione, amicizia e amore fedele e che ci ha scelti da sempre per essere felici nella sua casa di Padre, il Cielo.

Chiediamo a Maria che ha conosciuto e vissuto questa realtà nella massima dedizione di sé, di accogliere sempre nel nostro cuore questa convinzione. Allora seguiremo sempre Gesù Salvatore e Figlio di Dio sia nei giorni di serenità e di gioia che in quelli della sofferenza e della croce.